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Edizione provinciale di Fermo


"Dopo 11 anni lascio la grande famiglia del Monturano Campiglione"

Il commiato di Roberto Bagalini: "Dirigenti meravigliosi e giocatori esemplari: porterò tutti sempre nel mio cuore"

MONTE URANO. «Undici anni sportivamente meravigliosi dei quali conserverò sempre un ricordo fantastico, sono stato trattato benissimo e la sensazione è stata quella di una famiglia: mai nessuna intrusione nelle questioni e mai una parola fuori posto. Lasciare è dura ma meglio farlo ora, nel migliore dei modi». Si è interrotto dopo una lunghissima collaborazione di oltre due lustri il rapporto tra il tecnico Roberto Bagalini (foto) e il Monturano Campiglione, società nata dall’unione del Campiglione e del Monte Urano.

Tanti anni e un rapporto assolutamente simbiotico con il doppio salto dalla Seconda categoria alla Promozione, il successo in Coppa Marche 2 e Coppa Marche 1 oltre a tante vittorie di prestigio comprese le due recenti salvezze in Promozione, dopo il trionfo di due anni fa nel girone C di Prima categoria. «Sono rapporti meravigliosi da sempre come quello con Moretti e Facciaroni negli anni di Campiglione, ora con Liberini e Moretti – conferma Bagalini – dirigenti e persone fantastiche che rappresentano un calcio che non sembra esserci più. Intorno a loro persone che porto con me nel mio cuore come Ferdinando Cutini, Stefano Venanzi, Massimo Mengoni, Stefano Pieragostini, i miei collaboratori Tonino Teodori, Bruno Belleggia e Mario Scarpecci. Persone straordinarie che porterò sempre dentro di me perché ti sanno dare tanto anche dal punto di vista umano».
Tanti anche i calciatori simbolo che lo hanno seguito nelle stagioni vissute: «Parliamo di oltre 380 panchine in questo lasso di tempo. Ricordo i capitani Campanari, Pomioli, Carmeni, Malloni, Barbabietolini e Vallesi, umanamente sono tutti elementi indimenticabili».

Un elemento su tutti ha segnato questo percorso: «Parlo di Luca Lucci, ora 42enne: fu il primo giocatore che volli con me undici anni fa al Campiglione e anche in questa stagione era con noi. Sabato ha giocato gli ultimi dieci minuti: è stato chiuso un cerchio. Testimonia questo anche l’aspetto umano: ogni anno abbiamo costruito la squadra in estate, senza attingere al mercato di dicembre né in entrata e né in uscita. E’ la filosofia del gruppo e di questa società: solo chi l’ha vissuta da dentro può capire quanto sia difficile staccarsi». 

(Fonte: Il Resto del Carlino)

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  Scritto da La Redazione il 24/05/2018
 

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