Crescenzi: "In vetta con i ragazzi di San Severino, viviamo un sogno!"
Il presidente della Settempeda elogia la squadra composta da quasi tutti elementi del posto
SAN SEVERINO MARCHE. Rotonda vittoria sulla Juve Club Tolentino ed al giro di boa del campionato la Settempeda agguanta il primo posto nella classifica, nel girone F della Seconda categoria. Non si lascia coinvolgere dall'entusiasmo, ma resta con i piedi ben piantati per terra il presidente dei biancorossi Marco Crescenzi (foto): “E' ovvio che questo primo posto ci da morale e fiducia, ma vista la classifica corta e le tante gare ancora da affrontare, credo sia giusto non abbandonarsi a sogni di gloria. Il titolo di campione d'inverno, pur se significativo, è puramente platonico e non da diritto ad alcun vantaggio reale. Siamo consapevoli – continua il presidente - di avere di fronte a noi un cammino lungo e costellato di difficoltà, il campionato è di un livello assolutamente superiore a quelli degli ultimi anni. Tante sono le squadre ben organizzate e quasi tutte hanno giocatori di categorie superiori in grado di fare la differenza in qualsiasi momento. Noi ora siamo chiamati ad adottare un atteggiamento diverso, fino a ieri abbiamo inseguito, adesso invece siamo la lepre che gli avverari rincorrono, come ho detto ai ragazzi, sarà indispensabile calarsi velocemente in questa nuova veste. Rispetto ai pronostici dell'estate, diciamo che in linea di massima le favorite sono in linea con le previsioni, probabilmente l'Esanatoglia sta facendo ancora meglio di quanto era lecito attendersi, mentre il Fabiani Matelica che dispone di un organico di altissimo profilo, forse è un filino sotto al suo enorme potenziale. Noi siamo soddisfatti – chiude Crescenzi – il gruppo è sano, il clima all'interno della squadra è ottimo, inoltre stiamo centrando quello che era il nostro progetto originario. Abbiamo fatto rientrare tanti ragazzi di San Saverino che giocavano altrove, 22 elementi sui 25 della rosa sono residenti in questa città, essere in testa alla classifica con tutti loro è l'avverarsi di un sogno che credo sia comune con tante realtà che vivono il calcio dilettantistico così come lo viviamo noi”.