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IO, IL MILAN E QUEL GENIO DI ARRIGO SACCHI...

Roberto Lattanzi, ancora convalescente dopo la sfortunata esperienza alla Folgore, ricorda gli anni vissuti a Milanello

Riconoscete quel ragazzo con il volto cerchiato, in mezzo a tanti nomi noti del calcio degli anni '80/'90?
La maggioranza avrà certamente capito che si tratta di Roberto Lattanzi, straordinario difensore che dalla Maceratese fece il grande salto nel settore giovanile del Milan. Dopo una lunga carriera in giro per la penisola, negli ultimi anni, Lattanzi ha preferito tornare nel maceratese per poi intraprendere con successo la carriera di allenatore nelle file della Vis Macerata. In questa stagione è subentrato  nel mese di dicembre sulla panchina della Folgore Falerone Montegranaro e quando le cose cominciavano a girare per il verso giusto un brutto infortunio lo ha messo fuori gioco.

Un incidente che da calciatore ci può stare, ma da allenatore è piuttosto raro, cosa è successo esattamente?
"Nell'effettuare un balzo per spiegare un banale esercizio, ho sentito un dolore lancinante, si era spezzato il tendine d'Achille. Mi sono subito reso conto della gravità della situazione e nella stessa serata ho consigliato la società di provvedere alla mia sostituzione. E' stato richiamato Stefano Cuccù, che ha così potuto proseguire con profitto il lavoro iniziato prima del mio arrivo".

Come procede la convalescenza?
"Dopo due mesi di gesso, a breve potrò riappoggiare finalmente il piede a terra ed accellerare la riabilitazione, diciamo che comincio a rivedere la luce".

Abbiamo rispolverato una vecchia foto del Milan di Sacchi, quanti ricordi?
"Un periodo meraviglioso, ero un ragazzino della Primavera spesso aggregato alla prima squadra, mi sembrava di vivere un sogno".

Sei rimasto in contatto con alcuni di quei grandi campioni?
"Nel settore giovanile avevo legato con Toldo, che poi sarebbe passato alla Fiorentina, all'Inter ed in Nazionale, con lui ancora ci sentiamo spesso, un campione vero ed anche un amico, tra l'altro molto coinvolto nel sociale".

Molti dei nostri appassionati lettori avranno certamente piacere di conoscere il tuo rapporto con un personaggio certamente unico come Arrigo Sacchi...
"Il mister era qualcosa di straordinario, portò metodologie di allenamento innovative, che a volte potevano sembrare al limite della provocazione. Inizialmente non nego che i più esperti lo guardassero con una certa diffidenza, ma piano piano, anche grazie ai risultati, seppe imporre la sua forte personalità. La cosa che più ammiravo di lui era l'assoluta dedizione al lavoro ed alla cura di ogni minimo particolare. Quando non era in giro con la prima squadra, veniva a vedere le partite della Primavera, a volte persino gli allenamenti, aveva una visione a trecentosessanta gradi di tutto l'ambiente. Ora che ha il ruolo di coordinatore delle varie Nazionali giovanili, non mi pare che sia affatto cambiato, è un trascinatore impressionante. Secondo me una ricchezza per il calcio Italiano".

Un ricordo di quel grande Milan che speriamo possa essere di buon auspicio per uno dei tecnici più preparati del panorama regionale, che speriamo di rivedere al più presto sui campi di calcio. Forza Mister!

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  Scritto da Giuliano Santucci il 16/04/2014
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