Scrivi Gigli, leggi Recanatese: da tre generazioni in giallorosso
Prima di lui hanno indossato la gloriosa casacca il nonno Franco, gli zii Aldo e Romano e il papà Rossano. "E' un orgoglio ed un peso portarla sulle spalle per chi è di Recanati, ma ancor di più per me perchè è una questione di famiglia"
RECANATI. Prima di lui hanno indossato la casacca giallorossa il nonno Franco, gli zii Aldo e Romano e il papà Rossano. Se scrivi Gigli leggi Recanatese e per il giovane Franco (nella foto) è un orgoglio proseguire una antica tradizione di famiglia iniziata nei lontani anni '60. Un legame di passione e agonismo giunta sino ai giorni nostri grazie alla mezza punta classe '94 che ormai da tre stagioni è un punto di forza della squadra leopardiana. "Ogni volta che scendo in campo con questa maglia sento una grande responsabilità - dice Franco Gigli - Daltronde ci sono cresciuto sin da bambino percorrendo tutta la trafila del settore giovanile. E' un orgoglio ed un peso portarla sulle spalle per chi è di Recanati, ma ancor di piu' per me perchè è una questione di famiglia. Mio nonno Franco, i miei zii Aldo e Romano che per tanti anni ne è stato capitano vincendo anche un campionato, e papà Rossano hanno sudato, pianto e gioito per questa maglia che oggi indosso con particolare orgoglio e soddisfazione perchè sono quello che ha raggiunto la categoria piu' alta. In famiglia sono tutti tifosissimi della Recanatese, mia madre ci segue anche in trasferta e zio Romano si tiene sempre aggiornato".
Domenica scorsa Franco è stato uno degli uomini chiave nella vittoria sulla Fermana, procurandosi il calcio di punizione dal quale è scaturito il vantaggio di Galli e poco piu' tardi il rigore trasformato da Di Julio.
"Un rigore sacrosanto perchè sono stato atterrato alle spalle - dice Gigli - quando hai la possibilità di andare in gol non pensi a cercare il rigore. Se sono atterrato è perchè il contatto c'è stato. Peccato perchè potevo tornare al gol, ma spero che sia solo rimandato".
I tre punti raccolti domenica hanno iniettato una massiccia dose di autostima nei ragazzi di Amaolo che arrivavano dalla sconfitta di Giulianova, ma nel primo tempo sembrava aleggiare in campo il fantasma del Fadini. "Avevamo preparato la partita in un certo modo ma il loro assetto ci ha sorpreso, costringendoci a cambiare la nostra predisposizione in campo - commenta il giovane giallorosso - poi con gli aggiustamenti del mister tra il primo e il secondo tempo la musica è cambiata. Probabilmente la Fermana è calata di intensità ma il successo è arrivato grazie alla nostra determinazione e cattiveria agonistica, quella che invece è mancata a Giulianova. Nessuno ci ha regalato niente, i tre punti sono strameritati".
Gigli è al suo ultimo anno da under ed è particolarmente motivato a mettersi in mostra dopo una ultima stagione contrassegnata da alti e bassi anche per via di qualche acciacco. "Purtroppo non sono riuscito a dare il massimo nonostante la buona annata conclusa con il quinto posto - dice Gigli -. Paradossalmente la stagione precedente, quella della retrocessione e del ripescaggio, dal punto di vista personale era andata meglio come testimoniano i 5 gol. Ora voglio dimostrare la mia crescita. Voglio dare di piu' e sfruttare al massimo l'ultima stagione da under. E' una grande opportunità e considero già una fortunagiocare in un ruolo diverso dalle fasce dove solitamente sono impegnati i miei pari età. Sinceramente preferisco giocare dietro le punte ma sono fondamentalmente un giocatore duttile, su cui il mister può fare affidamento. Esterno, centrocampista o mezz'ala, non ho problema a ricoprire il ruolo che mi viene assegnato".