Matteo del Colorado Cafè dirigente di 3 società: La passione è tutto!
Il titolare del noto locale comunanzese dimostra tutto il suo amore per lo sport collaborando con diverse realtà locali
COMUNANZA. Quando la passione dello sport coinvolge a fondo le persone, le stesse sono portate a compiere dei gesti che probabilmente non farebbero in altre circostanze. Vogliamo raccontarvi la storia di Matteo Ricciardi (foto), titolare di un locale che da tanti anni ormai è un punto di riferimento per tutti gli sportivi dell'entroterra piceno e non solo: il Colorado Cafè di Comunanza. Matteo è sempre stato un grande appassionato di sport, dall'Ascoli fino alle squadre locali ed è stato anche per una stagione il presidente del Comunanza 1958. “Lo sport in genere ed il calcio in particolare, hanno sempre avuto uno spazio importante nella mia vita – ci dice Matteo dietro al bancone del suo locale – mi è sempre piaciuto poter collaborare e dare una mano nelle associazioni, lo faccio davvero con grande piacere. Fortunatamente siamo abbastanza conosciuti e le squadre di tanti sport diversi, spesso quando vengono a giocare da queste parti (Comunanza, Amandola ecc...), passano a trovarci ed a tutti nel dopo gara offriamo la pizza, un modo per festeggiare in caso di vittoria o consolare in caso di sconfitta”.
Da questa stagione Matteo non è più nell'organico societario dei giallorossi locali: “Quest'anno purtroppo a causa di alcune divergenze di vedute con la nuova dirigenza del Comunanza 1958, mi sono correttamente fatto da parte, ma senza nessun rancore, resto un appassionato tifoso della squadra del mio paese. In giro si è sparsa la notizia che non ero più il segretario del Comunanza e subito sono arrivate delle proposte: la Forcese che si stava ristrutturando per disputare la Terza categoria, mi ha subito contattato, sono amici vengono spesso a trovarmi, come fai a dire no?
Dopo qualche giorno sono venuti nel mio locale i dirigenti della squadra femminile di pallavvolo di Comunanza, cercavano una persona con un pochino di esperienza che potesse aiutarli nella gestione. In poche parole, dopo qualche giorno sono diventato il presidente e siamo partiti anche con il volley, altra Federazione, altre carte, altri regolamenti”. Potrebbe anche bastare, invece no, arriva una proposta che Matteo proprio non si aspettava: “Sono sincero assolutamente non ci pensavo. La dirigenza dell'Amandola, dovendo gestire diverse squadre giovanili, mi ha cercato. Devo dire che la cosa mi ha fatto particolarmente piacere, ma essendo già tesserato sono diventato quello che tecnicamente si chiama un dirigente non ufficiale e mi hanno affidato la gestione di tutto il settore giovanile e la squadra Juniores. In pratica mi ritrovo a fare il presidente di una squadra di volley, il segretario di una squadra di calcio e il consulente esterno di un settore giovanile, davvero non male come impegno!”.
Una serie di incombenze che sommate al lavoro nel suo bar, farebbero tremare i polsi a chiunque, ma Matteo non si scompone, anzi si sente gratificato da tanto interesse: “Non mi pesa affatto il tempo che devo dedicare a tutte queste attività, e voglio cogliere l'occasione per ringraziare le società per la fiducia che hanno riposto nei miei confronti, cito per brevità solo i massimi dirigenti: il presidente della Forcese Ferdinando Acciaroli, il presidente dell'Amandola Genesio Simoni e il direttivo della Pallavvolo Comunanza. Una fiducia che mi gratifica a livello morale e ringrazio tutti per la vicinanza e la grande disponibilità. Per chiudere non posso che rivolgere il mio pensiero alla persona più importante della mia vita, mia moglie Debora che mi sostiene, mi supporta e forse a volte mi sopporta, in tutte queste attività, sacrificandosi per lasciarmi più tempo libero. E' solo grazie a lei che riesco a seguire le mie passioni”.