BOLZAN, PASTA DI CAPITANO: "Ho vinto ma lascio: farò solo il tecnico"
Nel futuro del giocatore argentino che ha condotto la Folgore in Serie D ci sarà solo la panchina
Vai alla galleriaFALERONE. Il Condottiero, il Gladiatore...l'uomo che non deve chiedere mai. A vederlo domenica in campo (nel big match Tolentino - Folgore) sembrava un giocatore d'acciaio. "Vi spiezzo in due..." avrà pure sussurrato ai cremisi che gli si avvicinavano timorosi in area di rigore. Dario Ruben Bolzan (foto), argentino, 40 anni all'anagrafe, ne dimostra la metà per prestanza fisica. Quest'anno non voleva giocare, voleva solo allenare. Era la scommessa di Claudio Cicchi, scommessa vinta. Per esigenze di rosa è stato costretto però a scendere in campo. Fascia da capitano al braccio, petto in fuori. Ma quella di Tolentino è stata la sua ultima partita giocata. Dopo il calcio in Argentina, nel 1999 arriva l'Italia nella sua storia personale: Sestese, Montevarchi, Nardò, Montecchio, Morro d'Oro, Fossombrone, Fermana, Civitanovese, Recanatese, Folgore. Fin qui mille battaglie in campo, d'ora in avanti farà solo il tecnico. "Quest'anno non ho ricomprato neppure gli scarpini - ha detto - troppo grande la passione di fare l'allenatore". Il futuro? Presto per definirlo, c'è ancora da festeggiare lo storico salto in Serie D della Folgore. A Fermo Bolzan è un semidio e qualcuno sta già pensando a lui per il dopo Jaconi, alla Folgore ha già dato e le strade potrebbero separarsi. Oppure no. Si vedrà. Al Gladiatore Bolzan, che ha fatto del passato il suo marchio di fabbrica, il futuro non spaventa affatto.
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