Fenucci presenta il suo Montegiorgio. Oggi test con la Maceratese
Al Tamburrini fischio d'inizio alle 17: sabato arriva la Fermana. "Tanti dei miei ragazzi hanno motivazioni da vendere. La Coppa? Non solo una preparazione al campionato"
MONTEGIORGIO. “Dopo alcune esperienze vicino o dentro casa come Biagio Nazzaro, Jesi e Castelferretti, sentivo quasi il bisogno di tornare a vivere un’esperienza stimolante più lontano”. Si conferma un globtrotters del calcio di casa nostra Gianluca Fenucci, 54 anni, da questa stagione sulla panchina del Montegiorgio dopo tantissimi anni passate sulle panchine di tutta la regione. “Ci siamo sfiorati diverse volte: oltre dieci anni fa la prima volta e poi la scorsa stagione, quest’anno poi la volta buona. Ci sono tanti stimoli per fare bene, un ambiente che ha voglia e molto disponibile”.
Come è stato l’approccio all’ambiente del Montegiorgio?
“Direi importante. C’è voglia di fare le cose bene anche se con un budget limitato come accade a tutti ormai in questo periodo. Ho trovato un ambiente con tradizione di Eccellenza e dove si vuole vedere giocare a calcio. La società con il presidente Beleggia e la signora Rosella è di livello e poi ho ritrovato Zeno Cesetti, con il quale spesso ci siamo scontrati in campo, come dirigente. E’ persona che sa di calcio”.
La rosa è cambiata molto. Cosa si aspetta da questi ragazzi?
“Ho trovato una grande siponibilità ad apprendere e al sacrificio: in queste condizioni per me è più facile. Nella mia carriera ho incrociato giocatori di nome o esperienza che non si sono messi a disposizione mia e soprattutto del progetto. Qui invece tutti lavorano, ascoltano e recepiscono. E poi ci sono tante motivazioni con ragazzi che magari vogliono riscattarsi da un’annata non semplice per motivi diversi. Le motivazioni sono un motore eccezionale”.
Dove può arrivare questo Montegiorgio?
“Per ora vediamo di puntellare questo organico, visto che ci sono alcune situazioni da definire sia come under che a livello di over. Ma nel complesso siamo questi con una buona qualità generale. Tra i giovani guardiamo anche ad alcuni ragazzi del vivaio ’98 e ’99 che si sono messi in bella evidenza nelle amichevoli. Su di loro c’è da lavorare in un certo modo ma credo che pr una realtà come Montegiorgio sia determinante procedere così”.
Oggi alle 17 arriva la Maceratese: test amichevole importante?
“Si, ci permetterà di valutare il nostro livello di preparazione anche se i carichi al momento sono importanti visto che continuiamo a fare doppie sedute da tempo. Sabato poi avremo la Fermana in casa (inizio alle ore 17), un altro bel test. Entrambi molto impegnativi ma noi dobbiamo guardare alla nostra crescita come collettivo”.
Poi la Coppa Italia: girone di ferro con Corridonia e Civitanovese.
“Si, ma non ci tiriamo indietro. E’ una manifestazione cui io e la società teniamo parecchio: il Montegiorgio ne ha conquistate ben tre e lo scorso anno sono riuscito a vincerla con la Biagio. Merita rispetto come il campionato, aspettiamo il risultato del match del Martini ma di certo la Coppa per noi non è un allenamento al campionato”.
Il campionato appunto. Che ruolo per il Montegiorgio in un torneo che al momento sembra “zoppo” con 17 squadre al via?
“L’ho già detto: mi auguro che alla fine non siano 17 le squadre al via. Il turno di riposo è sempre un’anomalia che non ha alcun senso. Ho a disposizione un buon gruppo e dunque sono fiducioso, abbiamo elementi con qualità tecniche. Aspettiamo di vedere chi siamo ma le sensazioni sono buone”.