Cappotti: nell'Olimpia Spinetoli un figlio d'arte pronto ad emergere
Il giovane attaccante vuole cogliere l'occasione per esprimere il suo potenziale
SPINETOLI. Una vittoria ed una sconfitta in questo inizio stagione per la rinnovata Olimpia Spinetoli che in attacco si è affidata al giovane Stefano Cappotti (foto), messosi in evidenza lo scorso campionato, in Prima categoria, nelle file del Villa Sant'Antonio. “In estate ho condiviso con piacere il progetto dell'Olimpia Spinetoli, dopo l'esperienza della passata stagione avevo bisogno di una società che mi offrisse l'opportunità di giocare con una certa continuità e devo dire che a Spinetoli mi trovo benissimo. L'ambiente è ottimo, il mister è preparato, la società è organizzata, abbiamo anche un buon numero di tifosi che ci seguono con passione, ci sono i presupposti per un campionato interessante.
Ho iniziato bene – dice l'attaccante – i compagni mi aiutano e spero che queste prime 3 reti siano solo l'inizio di un percorso ricco di soddisfazioni per tutto l'ambiente”. Pur conoscendo poco il campionato, Cappotti si è già fatto una prima idea sulle altre squadre: “Ad una prima occhiata penso che sarà un torneo molto combattuto, abbiamo avuto modo di incrociare delle squadre che mi hanno fatto davvero una grossa impressione. L'Azzurra Mariner ad esempio potrebbe dire la sua anche in Prima categoria, ma anche il Pagliare mi è sembrata una squadra molto organizzata”. Cappotti è figlio d'arte, il papà Carlo è stato un grande giocatore dell'Ascoli anni '70 e quando può lo segue: “Mio padre, compatibilmente con il suo lavoro, viene a vedere le partite e insieme a mio zio cerca anche di darmi dei consigli preziosi. Ho solo 21 anni e tanta voglia di crescere e di far bene, il loro supporto per me è fondamentale. Sono consapevole di dover lavorare tanto, affrontando con il massimo impegno ogni singola gara, nella prossima ci attende un altro impegno casalingo contro il Borgo Solestà, sarà fondamentale approcciarlo al meglio, cercando con l'aiuto dei nostri tifosi di far valere ancora il fattore campo”.
Fonte: Il Resto del Carlino