Fermana Giovanissimi, a tu per tu con Fabio Ripani
Approfittando dell’attesa dei calendari della 2^ fase del campionato, dopo aver tagliato con pieno merito il primo traguardo stagionale, abbiamo fatto il punto della situazione con Fabio Ripani, allenatore dei Giovanissimi canarini.
«Sono tre anni che ho il piacere di lavorare in una società come la Fermana che è un punto di riferimento per il territorio, un nome che è già di per sé una garanzia di eccellenza, un ambiente sano in cui mi trovo benissimo - dichiara l’esperto tecnico, laureato in Scienze Motorie - un progetto condiviso che continua a dare i suoi frutti: ogni categoria lavora con un gruppo misto formato da ragazzi di doppia età (nel suo caso 2001-2002, ndr). Ciò permette ai nuovi arrivati di ambientarsi al meglio relazionandosi con un gruppo di un anno più grande che funge da traino, avendo già fatto la stessa esperienza nella stagione precedente. Questo approccio più soft trova in pieno la mia approvazione: si tratta di un’età già di per sé psicologicamente complessa per molteplici fattori (inizio della scuola superiore, progressiva autonomia dai riferimenti genitoriali, crescenti responsabilità anche agonistiche) e dobbiamo essere attentissimi ad ogni dettaglio per permettere una crescita personale e tecnica di spessore. Per questo uno staff di prim’ordine (che annovera anche un nutrizionista) lavora ogni giorno con passione, studiando i tre allenamenti settimanali con focus agli obiettivi ed inizia la stagione ben prima di quanto si faccia in altre società» spiega Ripani.
«Portare sul petto lo stemma della Fermana è un onore e un impegno – prosegue – e raccogliendo come società leader del territorio un insieme di tesserati che provengono da un bacino eterogeneo, io e i miei collaboratori utilizziamo la massima attenzione per portare tutti i ragazzi selezionati ad un buon livello, limando il gap di lavoro che talvolta alcuni di essi, abituati a lavorare in altre società in maniera magari meno intensa, possono avere. Questo per uno sviluppo consequenziale e in prospettiva di tutti i nostri atleti, il cui sogno comune è quello di vestire un giorno la casacca canarina, così come tutti noi speriamo».
D’obbligo a questo punto una considerazione da parte del Mister sul campionato provinciale in archivio e quello regionale che sta per iniziare: «Ritengo di avere un buon gruppo. In questa seconda fase ci confronteremo con altre valide compagini marchigiane e ne sapremo di più sulla validità del lavoro svolto fino a ora. Questa doppia fase della categoria Giovanissimi, con un primo step praticamente di livello locale ed un secondo di carattere regionale che mette alla prova i ragazzi con pari-età dello stesso livello, permette di dare continuità alla programmazione svolta e prepararli al meglio alla categoria Allievi che andranno ad affrontare l’anno prossimo. Ritengo i risultati sempre e solo una conseguenza di come si lavora. Ogni verdetto del campo va accettato con umiltà e serenità, provando ogni volta a migliorare la propria prestazione personale e quindi quella di squadra».