Pagnanini: "Il pranzo pre-partita il segreto del Montecassiano"
Un ottimo avvio di stagione per una squadra composta da tutti ragazzi del paese
MORROVALLE. Salvatosi alla penultima giornata nello scorso campionato, il Montecassiano in questa stagione veleggia invece in piena zona play off, esprimendo tra l'altro anche un calcio di buona fattura. Merito principale ad una società seria ed organizzata, ma anche ad un allenatore come Gregorj Pagnanini (foto), approdato in estate alla guida dei rossoblu.
Partiamo dalla scelta di Montecassiano, come è avvenuta mister?
“Premetto che il mio lavoro, pur dandomi grande soddisfazione, mi impegna molto e dopo la vittoria del campionato con l'Urbis Salvia, pur avendo un ottimo rapporto con la società, ho comunicato che non ero in condizione di affrontare adeguatamente la Prima categoria. Ci siamo sentiti con i dirigenti del Montecassiano, reduci da una stagione difficile e ci siamo trovati subito in sintonia”.
Quali sono stati gli argomenti che l'hanno convinta?
“Abbiamo la stessa visione del calcio dilettantistico che, secondo noi, dovrebbe essere sempre di più per i ragazzi giovani del paese di residenza. Abbiamo costruito una rosa composta da tutti calciatori di Montecassiano, è tornato a darci una mano anche l'esperto portiere Giulietti e siamo partiti pieni di entusiasmo e voglia di fare”.
La società ha un budget molto limitato, come avete convinto tanti bravi giocatori?
“Merito della dirigenza che ha saputo illustrare un progetto molto interessante che coinvolge veramente i ragazzi del posto, inoltre abbiamo delle strutture invidiabili: un sintetico per gli allenamenti ed un bel campo per le partite, ed anche a livello organizzativo siamo ben messi, con quello che c'è in giro anche questo è un bel traguardo”.
E mister Pagnanini cosa ha chiesto alla società?
“Io faccio calcio per pura passione, ma voglio comunque arrivare a dei traguardi; ho chiesto di avere giocatori motivati che avessero voglia di disputare una stagione con degli obiettivi e non sprofondare nell'anonimato. Devo dire che dal primo giorno i ragazzi sono stati impeccabili, ho trovato un impegno ed un entusiasmo davvero straordinari. Dico solo un dato, agli allenamenti ho sempre una media di 25/27 persone che si impegnano al massimo tutte le settimane, è la prova della loro grande passione. Bravissimi!”.
C'è qualcosa che vi ha aiutato a cementare questa grande unità del gruppo?
“Innanzitutto bisogna avere il giusto spirito di sacrificio nell'indossare la maglia del proprio paese e questo certo non manca. Secondo me ci è di grande aiuto anche ritrovarci a mangiare tutti insieme, abbiamo preso questa buona abitudine e prima di ogni partita, interna o esterna, tutto il gruppo si siede a tavola, così facendo abbiamo cementato ulteriormente l'unione e la complicità tra tutti i ragazzi. Tra l'altro abbiamo la mamma di un dirigente che è una brava cuoca e si mangia anche bene, anche questo particolare non è secondario”.
Alla fine di tutto, che obiettivi vi siete dati con i ragazzi?
“Gli stessi della società, provare a fare i meglio possibile, dare il massimo e se poi questo dovesse corrispondere ad un posto nei play off, tanto di guadagnato ma non ne facciamo una malattia. Sappiamo di avere di fronte squadre attrezzate e con disponibilità che noi neanche sogniamo, per competere con loro dovremo usare le armi dell'organizzazione, della corsa e dell'umiltà. Per ora lo stiamo facendo, se continuiamo su questa starda, magari ci toglieremo anche delle belle soddisfazioni”.