Eccellenza al sabato e dietrofront del Comitato, parere dell'Urbania
Dalla società Urbania Calcio 1929 riceviamo e pubblichiamo:
"Sconcerto e indignazione per la scelta del Comitato Regionale Marche di rinviare al prossimo anno la decisione già adottata di far giocare di domenica tutte le partite del campionato Regionale di Eccellenza. Una contraddizione netta tra il Comunicato Ufficiale n. 7 del 2.08.2017 dove si legge… “che le gare del Campionato di Eccellenza stagione 2017/18 dovranno essere disputate di DOMENICA…” ed il Comunicato Ufficiale del 9.08.2017 dove si arriva alla conclusione che “il problema, sollevato dalle società di giocare la Domenica, viene differito alla prossima stagione agonistica 2018/19”.
Vien da chiedersi a che gioco giochiamo, perché hanno preso piede e forza le indiscrezioni di questi giorni che annunciavano, in anticipo sul Comunicato Ufficiale, che la proposta di giocare solo la domenica non sarebbe passata? Chi ha portato avanti l’idea di far giocare solo la domenica le gare del campionato di Eccellenza, ha giustamente considerato che siamo a livello dilettantistico e vengono utilizzati tanti, tanti giovani in età scolare che dovendo anticipare al sabato sarebbero costretti a fare molte, troppe assenze.
La scuola, il conseguimento della maturità, deve rimanere il primo inequivocabile obiettivo da raggiungere per ogni giovane! Il calcio poi, dal canto suo, è una giusta e nobile aspirazione per ognuno che non va certo mortificata o penalizzata. Chi è preposto ad organizzare il sistema deve fare le regole basandosi su principi di logica e non può farsi distrarre o prendere la mano da chi ha pianificato la sua stagione con altre priorità. Il Campionato di Eccellenza si gioca di domenica, come recita il Comunicato Regionale N. 7 e basta! L’alternativa a tutto questo potrebbe essere una richiesta al Ministero della Pubblica Istruzione di abolire dal calendario scolastico la giornata del SABATO ma… ci sembra pura utopia! Anche se a malincuore viene spontaneo riflettere sul fatto che, quando certi organi autorevoli vanno a fissare regole maturate a seguito di considerazioni ponderate su valutazioni oggettive, tornare indietro si rischia di provocare inquietudine e perdere credibilità e il calcio, come tutta la società, non hanno bisogno di questo".