Tra regolamento e buon senso: Alan, la Fermana e un arbitro fiscale
Il ragazzo, tifossissimo dei canarini, domenica è stato costretto a seguire la partita in tribuna e non nel solito posto in mezzo alle due panchine
FERMO. La sconfitta contro il Monticelli ha lasciato amarezza in casa Fermana, doppia per un ragazzo che ama i colori gialloblù al di sopra di ogni cosa. Parliamo di Alan Grandoni (foto di Manilio Grandoni), tifosissimo canarino, che da sempre segue le gare della propria squadra allo stadio "Recchioni" nei pressi della porta che conduce al tunnel degli spogliatoi. Quella è la sua postazione e i calciatori della Fermana, entrando ed uscendo dal campo, passando sempre da lui per un saluto e un abbraccio. Domenica stava prendendo posizione come al solito nello stesso punto ma ha incontrato sulla propria strada la fiscalità indubbiamente fuori luogo del signor Pascarella di Nocera Inferiore: il fischietto non ha permesso ad Alan di godersi la gara in quella posizione, tra le due panchine. Capiamo la fiscalità legata alla mancata presenza in distinta o a motivi di sicurezza ma per Alan vuol dire molto essere presente a bordo campo e godersi le gare della sua Fermana sulla sua sedia a rotelle, cosa che spesso ha fatto anche in trasferta. Di recente ha anche subito un’operazione che rende ancor più difficoltoso muoversi: il ragazzo invece è stato costretto, con l’aiuto di alcune persone, ad "accomodarsi" in tribuna stampa, raggiungibile solo attraverso una scalinata ripida, con evidenti difficoltà. Il suo sfogo sulla pagina Facebook personale è stato estremamente amaro e ha colpito nel segno non solo i tifosi di fede gialloblù. Intendiamoci: a norma di regolamento, la decisione del fischietto campano ci sta. Spesso però il regolamento va letto con gli occhi del buon padre di famiglia e non letteralmente con il manuale, riga per riga. Serve buonsenso e una piccola dose di sentimento, senza dimenticare che si tratta di un gioco che appassiona e fa gioire, soprattutto un ragazzo dal cuore d’oro come Alan.