Civitanovese: sono 11 gli addii. Cerolini: "Avanti con la Juniores"
Il presidente esce allo scoperto: "In questo momento possiamo garantire solo vitto e alloggio e dobbiamo portare a termine il campionato"
CIVITANOVA MARCHE. La Civitanovese perde i pezzi, ieri 11 giocatori hanno detto addio. Se ne sono andati capitan Battisti, il portiere Ferrieri, Enow, Tortelli, Cichella, Baiata, Calvarese, Vallorani, Maresca, Sindaco e Di Natale. Hanno deciso di restare l'altro portiere Busato, Speranza, Marengo, Mancinelli, Acatullo, Cesca, Rapagnani e Vallesi. All'allenamento di ieri pomeriggio diretto dal tecnico Massimo Scoponi hanno preso parte alcuni elementi della Juniores. Il presidente Giuseppe Cerolini (foto) rompe il silenzio ed esce allo scoperto: "Siamo dispiaciuti per i ragazzi che hanno deciso di lasciare e ringraziamo quelli che sono rimasti - ha detto al Corriere Adriatico - la società in questo momento è in grado di garantire solo vitto e alloggio e portare a termine il campionato. Arriveremo alla fine schierando anche i giovani della Juniores e tale scelta andava fatta prima".
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"Impossibile andare avanti, alcuni di noi hanno versato sudore dal primo giorno di ritiro fino all’allenamento odierno. Otto mesi nei quali l’unico appiglio che abbiamo avuto è stato l’affetto sconfinato dei tifosi. Molti, pur potendo scegliere di andare via, hanno comunque mostrato il proprio amore per la maglia rossoblù. Una scelta dettata anche dalle promesse dei nuovi dirigenti, che hanno garantito una situazione economica migliore e una maggiore stabilità societaria, che ci avrebbe permesso di concludere in modo dignitoso la stagione, grazie anche alla risoluzione dei problemi personali che nella prima parte della stagione hanno coinvolto il presidente Cerolini". Questa la nota dei giocatori della Civitanovese, alcuni "ragazzi poco più che ventenni si trovano a gestire realtà molto più grandi di loro. Un disagio che tocca nella vita personale e che sta spingendo molti di noi a voler lasciare definitivamente lo sport che amano. Pur restando grati all’amore sconfinato dei tifosi che hanno sempre supportato il nostro lavoro, fatto di sacrifici e allenamenti quotidiani anche di mattino e pomeriggio tre volte la settimana per sopperire alle nostre lacune tecniche, oggi, con profondo dolore diciamo basta. Chi se la sente di rimanere farà la sua scelta in base alle proprie disponibilità economiche e mentali. Chi invece sceglierà di andare via, speriamo che venga compreso e rispettato da questa piazza". Sarebbero una decina i giocatori che hanno detto addio, tra questi Calvarese, Baiata, Battisti, Cichella, Ferrieri, Rapagnani. E' un vero e proprio ammutinamento in attesa di una risposta chiara della società. Tutto tace, sede chiusa. Ora la Civitanovese è ad un bivio: in campo con la Juniores o ci sarà il ritiro dal campionato.
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Corsa contro il tempo per salvare la Civitanovese. La trasferta di domenica a San Mauro Pascoli è stata resa possibile grazie al direttore generale Gianni Rosati che ha provveduto di tasca sua a pagare autobus e ristorante. Non solo: il dg ha anche saldato la rata in scadenza (2.400 euro) delle sanzioni disciplinari. La squadra è allo sbando e la città non risponde all'appello dell'assessore allo sport Balboni. Nel corso della sua storia quasi secolare (lo diventerà nel 2019) mai la Civitanovese si è trovata in acque così brutte. Il sindaco Corvatta, su Facebook, è stato categorico: "Riguardo alla situazione della Civitanovese Calcio - ha scritto - è evidente che non siamo di fronte ad una situazione sana. Una società in cui il proprietario economico attuale è evidentemente implicato in situazioni torbide e con problemi con la giustizia. Un aiuto economico a questa società, da parte dell'amministrazione comunale, oggi, non è legalmente possibile, nè sostenibile di fronte alla città. D'altra parte fino a quando, invece, la Civitanovese ha avuto una gestione corretta, il comune ha elargito contributi tra i più generosi, tra le società sportive". Il tempo passa e il rischio crack è dietro l'angolo.