Pupi: "Il sisma fa paura ma Amandola è pronta a lottare!"
Il tecnico degli amaranto elogia i suoi ragazzi che anche in un momento di grande difficoltà non hanno perso la voglia di lottare
AMANDOLA. Sia pur vivendo un momento difficile, legato agli eventi sismici che hanno sconvolto l'entroterra, il calcio riesce a far ritrovare un minimo di sorriso agli abitanti di Amandola. La squadra locale, dopo la parentesi degli scorsi anni in Terza categoria, è tornata con pieno merito nei gironi regionali e sta recitando un ruolo importante, lottando con le migliori del girone H della Seconda categoria. Alla guida degli amaranto, da questa stagione, Lucio Pupi (foto), alle spalle una vita con il Venarotta, un campionato vinto con il Comunanza e la parentesi al Pagliare nella seconda parte della scorsa stagione.
Quale è stato mister, il tuo approccio con l'ambiente di Amandola?
“Molto buono, ho trovato una città che ama il calcio, una società giovane e seria con idee chiare e programmi sostenibili. I ragazzi si impegnano e i risultati lo dimostrano. Peccato per il recente terremoto che ha creato tanto trambusto, per ovvie ragioni alcuni tifosi non hanno ora la possibilità di esserci vicini fisicamente, ma lo sono certamente con il cuore”.
Un campionato di buon livello con 8/9 squadre molto forti.
“Si, al momento mi sembra un torneo piuttosto equilibrato, dove non mancano i risultati sorprendenti. Noi stiamo andando probabilmente oltre le previsioni, merito dei ragazzi che stanno dimostrando grande attaccamento e voglia di far bene”.
Che squadra è l'Amandola?
“Fondamentalmente per la categoria una squadra giovane, molto rinnovata, che debbo dire si è amalgamata piuttosto in fretta, assimilando in poco tempo la filosofia di gioco che insieme al mio collaboratore Giuseppe Celani, cerchiamo di trasmettere”.
Scorrendo i risultati si ha l'impressione che facciate meno fatica in trasferta, piuttosto che in casa, è corretto?
“Obiettivamente in casa incontriamo maggiori difficoltà, su un campo tanto grande imporre il gioco non è semplice, se l'avversario viene solo a difendersi e punta a guadagnare tempo, diventa complicato tenere il ritmo alto per molti minuti e magari fiaccarne le forze. In trasferta su campi più piccoli e con giocatori bravi tecnicamente, andiamo in rete con maggiore frequenza.
Due parole sulla rosa che la società le ha messo a disposizione.
“Sono ragazzi che conoscevo ed alcuni li avevo già allenati, il potenziale è notevole e c'è la stoffa per fare abbastanza bene. L'unico che non conoscevo, anche perchè aveva disputato categorie importanti, era Danilo Vignaroli ed è stato una grande scoperta sia sotto il profilo tecnico, ma soprattutto sotto l'aspetto umano, davvero un ragazzo eccellente”.
Si avvicina la riapertura del mercato, sono previste novità?
“Qualcosina dovremo fare, in difesa specie dopo l'infortunio di Marcozzi che salterà l'intera stagione, siamo pochi anche numericamente, vedremo con la società ma non credo che ci saranno degli stravolgimenti. Abbiamo trovato una certa quadratura, abbiamo dei margini di miglioramento, cercheremo di lavorare anche su questo”.
Alla fine chi lo vincerà il campionato?
“E' presto per dirlo, ma lo Sporting Folignano mi pare una squadra molto attrezzata, anche se deve fare ancora qualche scontro diretto, mi ha fatto una grossa impressione anche il Piceno United che però non riesce a decollare”.
E l'Amandola che ruolo potrà recitare?
“Il nostro obiettivo era una tranquilla salvezza, stiamo facendo meglio e ci ritroviamo in zona play off, certo che l'appetito vien mangiando, staremo a vedere. Chiaramente non ci tireremo indietro se ci fosse da lottare per i primi posti, ma non viviamo con la pressione del risultato ad ogni costo, viviamo alla giornata e ci guardiamo intorno. Non dimentichiamo che alcuni dei nostri ragazzi vivono una situazione difficile, dormono nei palazzetti o nei camper e già il fatto che riusciamo a liberarci la testa per le partite, lo considero un mezzo miracolo”.