Borgo Rosselli, Quintili: "Io tra i giovani, quante soddisfazioni"
L'analisi del responsabile tecnico del vivaio sangiorgese
PORTO SAN GIORGIO. Roberto Quintili, 59 anni, ex giocatore di Sangiorgese, Zeta Club e Settembrina, dal 2000 è al settore giovanile del Borgo Rosselli, da dieci anni ne è responsabile tecnico. E in una società come il Borgo con 160 iscritti e 10 istruttori, di cose da fare ce ne sono: coordina il lavoro dei tecnici, programma le partite, si relaziona con i genitori, in più allena: Allievi provinciali ed Esordienti secondo anno in questa stagione, in passato tutte le altre categorie, compresa la prima squadra. "Tornare ad allenare i grandi? Ma vuoi mettere le soddisfazioni che si hanno a veder crescere un ragazzino!". Ti risponde così Quintili, e capisci che ormai la sua dimensione è tra i giovani, che il Borgo sa tirare su bene: un portiere 2001 è alla Maceratese, un 2003 con la Samb, in più ragazzi in società come Fermana e Montegiorgio.
"Il nostro obiettivo primario - sottolinea Quintili - è quello di cercare di portare i ragazzi il più in alto possibile e al contempo farli crescere come uomini. Come società non puntiamo all'agonismo sfrenato - puntualizza - anche se perdere non fa mai piacere. Qui conta il divertimento, la formazione, siamo molto attenti ad evitare fenomeni di bullismo. Purtroppo ogni anno è sempre più difficile lavorare con i giovani, e i messaggi che arrivano dalla società civile non aiutano la nostra professione. I ragazzi di oggi sono super impegnati, studio, musica, piscina, calcio... a livello motorio e coordinativo presentano delle problematiche dovute ad una maggiore vita sedentaria e al sempre più massiccio utilizzo di piattaforme tecnologiche. Manca l'educazione fisica a scuola e mancano gli oratori fuori. Ho addirittura riscontrato problemi muscolari negli Allievi e tra i Giovanissimi, cosa impensabile vent'anni fa! Io credo che oltre alla poca preparazione fisica anche l'alimentazione possa contribuire al sorgere di queste problematiche". Un'analisi lucida e profonda, quella di Quintili, che deve far riflettere.