Simone Salvucci saluta: "Voglio chiudere alla grande nella mia città!"
L'esperto portiere al passo d'addio ripercorre la sua lunga carriera
Simone Salvucci (foto), classe 1972, portiere del Montecassiano calcio, squadra militante nel campionato di Seconda categoria girone F, a fine stagione dirà basta con il calcio giocato. Insieme a lui abbiamo ripercorso le tappe salienti della sua lunga carriera.
Dopo tanti anni hai deciso di dire stop, appendendo “i guanti al chiodo". Com’è maturata tale scelta?
"La scelta è maturata purtroppo a causa dell'età (44 anni), anche se mi sento ancora molto bene fisicamente, ma mentalmente non riesco più a supportare tante situazioni, poi sicuramente il lavoro mi toglie molto del mio tempo e di conseguenza non riesco più a fare come vorrei quello che di più mi piace, ossia giocare a calcio".
Quali sono stati i momenti più belli del tuo lungo cammino?
"I più grandi ricordi quando ero giovane e sono stato in piazze importanti come Macerata, Ascoli e Ancona. A livello personale ricordo le tante critiche soprattutto per il mio carattere, qualche errore, ma ricordo anche tante soddisfazioni ed elogi da parte di molte tifosi e allenatori".
Quali squadre ricordi con particolare affetto?
"Ce ne sono alcune, a livello giovanile, che non dimenticherò mai: il Macerata Calcio, con cui ho vinto per due anni le finali nazionali (cat. Allievi), ma porto nel cuore l'Appignanese, il Chiesanuova, Massa Fermana (dove ho vinto la Coppa Marche) e tante altre dove ho vinto diversi campionati. Un pensiero particolare va allo Skorpion Potentia dove abbiamo gioito e stravinto un campionato fantastico, ma allo stesso modo abbiamo pianto per la prematura scomparsa di un nostro amico e compagno Francesco Angeloni. Quella squadra è diventata una famiglia, sempre nel mio cuore".
La rocambolesca vittoria con il Caldarola, forse uno dei momenti che difficilmente cancellerai dalla mente?
"La vittoria con Caldarola è stata la più inaspettata, ma anche una delle più belle. Un anno indimenticabile, perché tutto è andato come doveva andare, anche nei momenti più difficili (eravamo veramente una squadra molto unita). La porterò per sempre tra i ricordi più belli".
Da portiere, quali sono stati nel tuo ruolo i giocatori più forti contro cui hai giocato? E i migliori con cui hai condiviso la tua esperienza?
"L'avversario più forte che ho incontrato è stato sicuramente Diego Ruspantini, all'epoca lui era alla Vis Civitanova, io a Massa Fermana. Con quelli con cui ho giocato, diciamo che ho avuto un buon rapporto con tutti, ma ricordo con grandissimo affetto Giacomo Frascarelli con me al Caldarola. Mi sentivo un po’ un secondo padre, insieme al mister Francesco Mora e a Matteo Dari lo abbiamo fatto crescere molto".
Dopo diversi anni sei tornato a giocare nella tua città, come ti sei trovato?
"Dopo 25 anni sono ritornato a giocare nel paese dove vivo, all’inizio con delle difficoltà personali, dovute principalmente da una realtà diversa dal mio modo di vedere il calcio, soprattutto a livello mentale. Io voglio sempre vincere, invece avevo trovato un ambiente quasi rassegnato, poi durante la stagione alcune cose sono cambiate ed è arrivata la “ciliegina sulla torta”con una salvezza pazzesca. Un gruppo di amici e compagni favolosi, i quali mi hanno dato la forza di continuare con un'ultima stagione da protagonista, come ho sempre voluto fare, nel calcio e nella vita, sempre con umiltà".
Hai deciso quindi di lasciare, c'è un velo di tristezza nel tuo cuore?
"Sicuramente si, la tristezza c’è sempre quando lasci una cosa a cui hai dedicato una parte importante della tua vita, ma purtroppo con il tempo non puoi lottare".
A conclusione di questa piacevolissima chiacchierata, i doverosi ringraziamenti a chi vanno?
"Il mio primo ringraziamento va al mister che mi ha scoperto: Giancarlo Camilletti (un grande), voglio citare un grande mister come Francesco Mora e due ottimi allenatori come Daniele Cotica e Giuliano Mogetta. Non dimenticherò mai i numerosi allenatori dei portieri che ho avuto, per fare alcuni nomi: Giuseppe Arriva, Sandro Solferini, Davide Carletta, Pierluigi Moriconi. E infine e non per ultimo, il mio grandissimo amico Angelo Francioni. Un ringraziamento speciale, al di fuori del calcio, va alla mia grande famiglia ed alla più bella e più grande delle emozioni della mia vita...mia figlia Eleonora!".
(Diego Cartechini)