Bartolini, 41 anni e doppietta nel derby: "Futura 96, non ti fermare"
Dagli esordi con la Vis Pesaro in C1, passando all'Ancona, fino ai cinque anni in maglia rossoblù
CAPODARCO DI FERMO. Non ha alcuna intenzione di fermarsi, almeno fino a quanto si diverte, Matteo Bartolini: per lui saranno 41 candeline ad agosto ma ancora dice la sua nel girone B di Promozione, da cinque anni con la maglia della Futura 96. «A dire il vero al termine di ogni stagione dico che sarà l’ultima ma poi la voglia c’è sempre e si va avanti», sono le parole del centrocampista pesarese di nascita ma ormai sangiorgese d’adozione, visto che proprio dalle nostre parte undici anni fa ha messo su famiglia. La sua carriera racconta di diverse stagioni tra i professionisti come le cinque in maglia Vis Pesaro («gli anni forse più belli, ero giovane e conquistammo la promozione in C1 in un duello serrato con la Fermana») e poi la stagione in B all’Ancona con 16 presenze, allenatore Massimo Cacciatori. Poi tanto calcio di casa nostra, tra i dilettanti. Le caratteristiche? la capacità di far girare velocemente la palla e un piede decisamente molto educato. Specialista sui calci piazzati, soprattutto punizioni, dal dischetto è stato glaciale domenica siglando una doppietta (sono cinque in totale) nel derby esterno con la Sangiorgese: «Gara complicata, loro sono una buona squadra e giocare sul campo in terra ha cambiato completamente anche il rimbalzo della palla: mancavamo di diversi titolari e forse altre volte ci siamo espressi meglio ma era importante vincere».
Futura reduce da una striscia di cinque risultati utili che non smette di pensare alla salvezza diretta: «Stiamo raccogliendo sinceramente quanto effettivamente meritiamo, tante altre gare le abbiamo giocate molto bene esprimendo anche un buon calcio ma sono mancati i risultati. Siamo un buon gruppo, completo nei reparti e con alternative. Forse in casa abbiamo fatto più fatica della altre stagioni: abbiamo spesso creato molto ma non siamo mai stati troppo concreti. Ora i risultati stanno arrivando merito del lavoro del mister che vuole sempre un tipo di calcio propositivo».
E’ lui comunque la chioccia di un gruppo che sa il fatto suo: «Dopo di me il più “vecchio” ha 10 anni meno di me ma io mi trovo molto bene, in una società seria e che ci sta sempre dietro. Sono contento di questi risultati per loro e anche per il mister che sinceramente se lo merita e speriamo di raggiungere il traguardo chiamato salvezza».
(articolo tratto da IL RESTO DEL CARLINO - Fermo)