Moriconi racconta il suo Loreto ammazza-big: "Questione di mentalità"
Due punti dal quinto posto, miglior difesa e Tomba imbattuto da 437 minuti: "Ci alleniamo solo tre volte e di sera"
LORETO. Non smettere mai di stupire e soprattutto rendere la vita complicata alle big del girone. Continua a divertirsi un sacco il Loreto che regola anche la Biagio Nazzaro e si piazza in una posizione invidiabile di classifica: quota salvezza ormai in tasca e playoff ad un passo. Impossibile non farci un pensierino. Per una squadra al secondo anno in assoluto nel campionato di Eccellenza è veramente un gran traguardo. Di questo gongola Francesco Moriconi, indubbiamente artefice primo di questo cammino.
Mister, un momento assolutamente da incorniciare per il suo Loreto.
“Effettivamente si. Ci gira anche un po' bene ma la prestazione la facciamo sempre. Dove possiamo arrivare ancora non lo sappiamo neanche noi, merito anche della tranquillità che questa classifica ci consegna e ci permette di giocare al meglio contro squadre forti. In questi casi sappiamo esprimerci al meglio, senza assilli”.
Vi aspettavate un cammino del genere dopo una stagione importante come l’anno scorso?
“Abbiamo fatto grandi cose lo scorso anno: la salvezza in anticipo alla prima annata di Eccellenza, vincendo qualche gara importante e ricordo anche i 6 punti conquistati contro il Fabriano Cerreto. Pensavamo di proseguire sulla stessa falsariga e siamo estremamente soddisfatti in quanto la mia impressione è che sia un torneo più duro dello scorso anno. Nelle prime giornate abbiamo giocato senza Cheddira, Camilletti e poi anche Baleani, che ha dovuto poi smettere di giocare. Dalla nona giornata sono rientrati i primi due ed è arrivato Arcolai, ci siamo compattati e stiamo facendo bene”.
Tre vittorie e due pareggi nelle ultimi cinque gare dopo il ko di Montegiorgio: un cammino super.
“A Montegiorgio abbiamo sbagliato il rigore e poi con la neve non siamo riusciti ad essere efficaci. I numeri effettivamente dicono questo. Tomba al momento è imbattuto da 437 minuti, oltre ad aver parato due rigori con la Sangiustese e uno sabato scorso, ma soprattutto siamo la difesa meno battuta del campionato (16 gol al passivo, ndr) nonostante giochiamo sempre con almeno quattro giocatori offensivi”.
In squadra ha anche suo figlio Andrea. Come si gestisce questo rapporto in squadra?
“Diciamo che non si gestisce bene, non tanto per me ma per lui perché deve soffrire un po’ di più. Andrea ha certe doti e da sempre tutto: chiaramente da parte di un genitore è più semplice gestirlo se non è soggetto a critiche ma lui da sempre il massimo. Ma tutti i ragazzi lo stanno facendo al meglio. Non dimentichiamoci che noi ci alleniamo solo tre volte e sempre la sera. Ho optato per allenarli in un certo modo, magari tralasciando alcuni aspetti tecnici e tattici favorendo l’approccio mentale che è assolutamente determinante. Ultimamente, con la tranquillità data dalla classifica, stiamo anche proponendo un maggiore fraseggio in campo”.
Infine non va dimenticato che tutti i ragazzi provengono dal vostro settore giovanile.
“Beh questo fa parte del modo di operare del Loreto che tende a dare spazio a questi ragazzi. Cheddira che per noi è importante, gioca da oltre due anni ed è un ’98. Poi ci sono tre classe 2000 che stiamo inserendo. La nostra realtà è questa e continuiamo a lavorare in questa direzione”.