Romanelli: "Il campo di Monsampietro torni un tabù e ci salveremo!"
Il direttore tecnico della squadra fermana lancia la volata per il finale di stagione. Obiettivo salvezza diretta per la sua squadra
MONSAMPIETRO MORICO. Nonostante sia l'espressione calcistica di un piccolo paese dell'entroterra fermano, da diverse stagioni il Monsampietro è una solida realtà nel campionato di Prima categoria, dove recita da sempre un ruolo significativo. Con il direttore tecnico Stefano Romanelli (foto) abbiamo avuto il piacere di descrivere più da vicino le vicende della squadra del presidente Marco Brasili.
Partiamo dall'inizio di stagione che non è stato all'altezza delle aspettative.
“Per tanti motivi, non ultimo anche un pizzico di sfortuna, ad inizio anno non siamo riusciti ad esprimere tutto il nostro potenziale. In queste situazioni purtroppo finisce sempre per pagare l'allenatore, la società deve dare una scossa, ed anche se ci si rende conto che forse non tutto è colpa del mister”.
Comunque ad un certo punto avete deciso di cambiare.
“Si, anche se con Andrea Silenzi ci lega tutt'ora un rapporto di stima e di amicizia, abbiamo deciso di dare una svolta, affidando la squadra all'uomo che più di tutti incarna lo spirito del Monsampietro: il capitano Fabio De Carlonis”.
Sabato scorso forse è arrivata una vittoria importante, potrebbe essere il trampolino di lancio per la fase finale della stagione?
“Speriamo che lo sia, è stato un risultato prezioso contro un'avversaria che in casa non aveva lasciato praticamente nulla a nessuno. Siamo passati immeritatamente in svantaggio, ma abbiamo avuto la forza di reagire creando diversi pericoli ai locali, specie con i nostri due esperti attaccanti Carca e Cacciatori, alla fine un eurogol di Forò ha deciso la gara”.
Una boccata salutare di ossigeno per la classifica.
“Certamente, anche se ancora c'è tanto da lottare per essere tranquilli. Per il gioco che esprimiamo meriteremmo una classifica migliore, speravamo di fare un campionato in posizioni diverse, ma ora guardiamo solo alla salvezza diretta, nostro unico traguardo”.
Quali pensi siano state le cause che hanno frenato la vostra stagione?
“Come dicevo prima, oltre alla bravura, ci vuole anche fortuna in questo sport. Abbiamo avuto diversi infortuni che certamente ci hanno penalizzato, poi capitano degli anni nei quali in alcune circostanze sembra che davanti alla porta avversaria ci sia un vetro che repinge ogni tiro. Ecco per noi è un anno del genere, ma abbiamo dentro di noi la forza per venirne fuori”.
L'ambiente di Monsampietro Morico è stato sempre il vostro punto di forza, è ancora così?
“Nonostante i risultati altalenanti, l'armonia all’interno del gruppo non è mai venuta meno. Il nostro è un ambiente molto unito, addirittura il terremoto che ha creato dei problemi a diverse persone, ha rafforzato i legami all’interno della squadra sia tra dirigenti che tra i giocatori. L'unità di intenti tra tutta la dirigenza, la tifoseria ed i giocatori deve essere il motore del nostro percorso”.
Prossimo turno contro la Palmense, un cliente piuttosto scomodo.
“Una squadra tosta ed organizzata, ma noi dobbiamo far valere assolutamente il fattore campo se vogliamo evitare problemi, vincere le gare in casa è fondamentale. Il nostro piccolo impianto deve tornare ad essere un tabù per gli avversari, come è stato per tanto tempo”.
Infine, che valutazione puoi dare del campionato in corso?
“E' certamente un torneo di buon livello, diverse squadre esprimono un buon calcio e quasi tutte hanno in rosa degli uomini di categorie superiori che possono risolvere le gare in ogni momento. Il Montalto si sta confermando come una grande realtà e la sua potrebbe essere la fuga giusta, anche se non darei per finita la San Marco, a mio avviso hanno un potenziale tale che può permette di essere ancora in tempo per vincere il campionato".
(Fonte: Il Resto del Carlino)