IL PERSONAGGIO. Claudio Cicchi: garanzia di successo
L'intervista, con tanto di retroscena e opinioni, all'esperto direttore sportivo marchigiano. Dopo le ultime due grandi stagioni al Martinsicuro con mister Di Fabio è in attesa di capire gli sviluppi societari della stessa società rivierasca. Nel frattempo si dice pronto ad ascoltare eventuali proposte
Abbiamo incontrato Claudio Cicchi (foto), ex giocatore delle giovanili della Juventus, Viterbese e Piacenza, tanto per citare qualche squadra, ex Nazionale Juniores ai tempi di Cacciatori (portiere Lazio e Sampdoria) e Spinosi (difensore della Roma e della Juventus), per tanti anni uomo di fiducia della Juventus per il centro Italia, nonché Responsabile del Settore Giovanile dell'Ascoli e Direttore Sportivo di Vis Stella, Centobuchi, Elpidiense Cascinare, Maceratese e Folgore Falerone.
Nelle ultime due stagioni ha lavorato in Eccellenza nel Martinsicuro dando un grosso contributo per accedere ai play-off.
"Due anni stupendi, a fianco di un grande allenatore come Guido Di Fabio e dei dirigenti degni della massima serietà. Il primo anno siamo arrivati secondi sfiorando la promozione diretta in Serie D, nel secondo siamo arrivati quarti mollando un po' nel finale di stagione dopo aver lottato per tanto tempo tra le prime della classe".
Lei ha vinto molti campionati lavorando a fianco di uomini che hanno fatto la storia del calcio come Furino, Bettega, Perinetti senza dimenticare Giampaolo, Bersellini, Agroppi, e non ultimo Pillon.
"Quando il Pescara ha preso come allenatore ‘Bepi’ Pillon e come Preparatore Atletico Giacomo Tafuro ero convinto che si salvasse perché sono bravissimi, sia sotto l'aspetto tecnico che umano. Il Pescara farebbe bene a confermarli perché persone preparate come loro ce ne sono poche. Per Marco Giampaolo sono felicissimo che abbia sfondato nel mondo del calcio. Se lo merita perché ha tutte le qualità per affermarsi. Fui io a chiamarlo, quando era al Treviso come secondo di Ammazzalorso, per farlo venire ad Ascoli. Il suo nome lo fece il Vice Presidente Massimo Ubaldi, uno che di calcio ne masticava parecchio. E se Marco Giampaolo ora allena in A ed è tra i migliori un po’ lo deve anche al sottoscritto e lui sa il perché. Un tecnico destinato sicuramente a grossi club e una bravissima persona".
Lei ha conosciuto tanti personaggi, ha vinto tanto, scoperto anche qualche campione. Ne può citare qualcuno?
"Ho avuto la fortuna di scoprire in un Pescara-Venezia di Serie B il portiere Morgan De Santis (attuale Team Manager della Roma) che segnalai subito a Moggi e Bettega. Il ragazzo debuttò in prima squadra perché mancavano i due portieri titolari. Io ero stato mandato a Francavilla (si giocava in campo neutro) per vedere ‘Bobo’ Vieri nel Venezia, ma mi fece impressione anche quel portiere di Guardiagrele che parò dopo pochi minuti un rigore proprio all’attaccante. E poi ho avuto la fortuna di segnalare, e non di scoprire, un certo Alessandro Del Piero (17 Gennaio 1993) in una partita di Serie B tra Ascoli e Padova. Sandreani lo mise in campo al 44' del primo tempo al posto di Galderisi e mi fece un'ottima impressione. Poi venne preso ma io feci solo una bella relazione. In fondo come poteva non piacere un talento del genere".
Ha scoperto anche Luigi Giandomenico che quest'anno ha allenato il Penne.
"Gigi ha giocato in A con la Juve ma soprattutto con il Perugia di Cosmi, era un talento. Peccato che si fece male ad una caviglia. Come allenatore è bravo e farà strada, nonostante che la sua prima esperienza lontano da casa non sia stata fortunata".
La sua strada con Guido Di Fabio potrebbe dividersi?
"Abbiamo vinto tanto io e Guido. Insieme ci siamo tolti tante soddisfazioni. Per me oltre ad essere un tecnico capace è anche una persona squisita, leale, un vero professionista. So che lo hanno cercato in molti. Il Giulianova del Presidente Luciano Bartolini su tutti(ex mio Presidente della Folgore Falerone, persona seria e uomo vincente), ma lui è molto attaccato al suo paese e alla società! Per me merita palcoscenici molto più importanti, ma è difficile staccarsi da questa splendida realtà come quella del Martinsicuro".
Lei all'inizio dell'anno aveva pronosticato il Montegiorgio come la favorita al successo finale. Come mai?
"Massimo Paci l'ho visto crescere, lo portai anche alla Juventus perché aveva doti eccezionali. Ha fatto una grande carriera perché è un ragazzo di sani principi, umile e preparato. Grazie ad una grande società alle spalle e ad un D.S. bravo come Zeno Cesetti ha scritto una pagina memorabile della storia del Montegiorgio. Andrà lontano perché ha tutte le qualità per diventare un grande allenatore. Non per niente ha vinto due campionati su due".
E Cicchi, che farà?
"È ancora presto parlare di futuro. Ho un bellissimo rapporto con il Martinsicuro, ma anche la società biancazzurra sta valutando attentamente la situazione. È logico che mi piacerebbe lavorare ancora con Guido e con queste persone ma non dipende da me. Per ora mi godo la mia splendida famiglia (mia moglie Mariella e mio figlio Andrea e la bellissime nipotine Elisabetta ed Isabelle), poi valuterò la situazione".