La favola del Visso: vola in Seconda ma ora "chiede" un campo sportivo
Ha vinto il girone F di Terza categoria tra mille problematiche relative al terremoto giocando tra P.S.Elpidio e Macerata. Per il futuro la società fa appello alle istituzioni
VISSO. Una favola da libro Cuore quella del Visso, centro dell'alto maceratese colpito duramente dal terremoto, promosso in Seconda categoria dopo aver vinto il girone F di Terza categoria (vedi la classifica) con una giornata di anticipo. Una squadra letteralmente "spazzata" via dal sisma (ragazzi emigrati sulla costa o in Umbria) e costretta ad allenarsi in condizioni disperate. Per non dire del campo sportivo, che non c'è più: sul terreno di gioco verranno costruite le casette di legno. A Visso altri spazi idonei non c'erano, non c'è stata scelta. E ora la squadra si troverà in Seconda categoria ma senza un campo su cui giocare. Il Visso, dopo il terremoto, è stato costretto a giocare le partite casalinghe prima a Porto Sant'Elpidio, poi al campo Collevario di Macerata. E per il futuro? Subito si è interessato anche il presidente della Figc Carlo Tavecchio promettendo la costruzione di un campo nuovo, ma il tempo passa e di soluzioni all'orizzonte non se ne vedono. Un'ipotesi è usufruire del campo sportivo di Ussita, ma la struttura non è messa benissimo e avrebbe bisogno di lavori. E in più, ora c'è la grana che Ussita non ha più il sindaco (Rinaldi si è dimesso dopo che il Gip di Macerata ha firmato il decreto di sequestro del camping "Il Quercione"). "Nel momento di maggiore difficoltà è uscita fuori la forza d'animo e un forte senso di appartenenza", ha detto l'allenatore giocatore Mirko Caterini. La favola del Visso vuole e deve continuare. Ma l'appello che fa la società a tutte le istituzioni è quella di risolvere presto il dilemma del campo sportivo.