IL BOMBER DI TUTTI I TEMPI. Palma, 41 gol: "E non nasco attaccante..."
Intervista al giocatore-fenomeno delle Marche: "Il più bello? Senza dubbio quello con l’Azzurra Mariner". E ora sulla strada dei playoff il suo Petritoli potrebbe incrociare l'amico del cuore Fabio Poli
Chiamatelo pure mister 41 gol ma magari solo per una settimana perché sabato si gioca l’ultima giornata e potrebbe anche ritoccare quello che è già il record assoluto di reti in un campionato dilettantistico regionale: frantumato il primato Gianluca Godenzoni, 38 reti nella stagione 1997/'98 con il Tavullia. Massimo Palma (foto), 25 anni ad ottobre, residente a Pagliare del Tronto, ha sbancato la classifica marcatori della Seconda categoria G con il suo Petritoli che ha mancato il successo finale solo perché il Piane di Montegiorgio ha tenuto un ritmo stratosferico. Per Palma è stata la prima avventura in Seconda categoria per lui che in carriera ha giocato in D con l’Ancona ma anche in Eccellenza con il Montegiorgio e in Promozione con il Pagliare e Atletico Piceno prima di andare al Piane di Morro lo scorso anno.
Palma, dove nasce la decisione di scendere in Seconda categoria?
“Nasce, per forza di cose. Era diventato difficile conciliare calcio e lavoro. Quando ad una certa ora stacchi è dura andare ad allenarsi. A Petritoli c’erano giocatori come Colonnelli e Spigonardi che conoscevo e con cui gioco da alcuni anni, trovandomi sempre bene”.
Per te una grande soddisfazione personale in termini di gol: in generale che campionato hai trovato?
“Alla fine non è stato un campionato di altissimo livello, a parte Piane di Montegiorgio e alcune altre squadre: compresi noi, ci mancherebbe, potevamo fare meglio. Noi dietro avevamo una coppia esperta come Colonnelli e Ulivello, in mezzo Mattia Spigonardi che ha conosciuto categorie più alte: io davanti ho fatto solo il mio compito”.
Eppure quello di attaccante è un’evoluzione recente del tuo ruolo: tu non nasci attaccante. Giusto?
“Diciamo che è una soddisfazione personale ulteriore per me che non nasco prima punta. Sono un esterno, trasformato in prima punta nel corso degli ultimi anni e sembra che sia andata bene. La prima volta al Piane di Morro con Pierantozzi in panchina, mi schierava davanti insieme a Rosati”.
Come ti sei trovato in una piazza calda e passionale come Petritoli?
“Molto bene. La società è eccezionale sotto ogni punto di vista e merita categorie più alte. Hanno avuto un’annata difficile magari ma nel calcio ci sta. Ora c’è la possibilità di tornare in Prima categoria e anzi abbiamo l’obbligo di farlo: l’ambiente lo merita”.
Quando hai capito che poteva essere un’annata particolare per te?
“Che fosse stata un’annata particolare per i gol direi dalla prima giornata. Mi sono trovato a mio agio fin da subito. Che potesse essere un anno straordinario anche per il numero dei gol direi dalla fine del girone di andata. In generale devo dire che il mio problema, nel corso della carriera, è stato che non mi è mai piaciuto molto allenarmi (sorride, ndr)”.
Tra i 41 fatti qual è in cima alla lista dei più belli?
“Il gol più bello senza dubbio quello con l’Azzurra Mariner al ritorno che valso l’1-0 finale. Direi che è stato il gol più bello della mia vita. E’ arrivato un cross dalla sinistra sul fondo, sono arrivato in controtempo sulla palla e in rovesciata l’ho messa all’incrocio sul palo opposto. Veramente molto bello”.
Guardando avanti, scongiuri a parte: potreste incontrare sulla strada degli spareggi un tuo grande amico ed ex compagni di squadra. Giusto?
“(Sorride, ndr). Sì, è vero, sarebbe incredibile. Datemi tutto ma non il mio amico Fabio Poli (allenatore dell’Olimpia Spinetoli, ndr): gli voglio troppo bene. Ci ho giocato insieme a Pagliare, lui allenava e ha fatto moltissimo per me. E’ veramente il numero uno”.