Intervista a Senigagliesi: "Sangiustese, la mia voglia di Marche"
Il tecnico osimano da sei anni allenava in Sardegna. "Ma sentivo il bisogno di tornare a casa"
MONTE SAN GIUSTO. E' iniziata ufficialmente ieri, con il primo allenamento presso il Montevidoni di Sant’Elpidio a Mare, l’avventura della rinnovata Sangiustese affidata in panchina Stefano Senigagliesi (foto), osimano doc ma reduce da sei anni in terra di Sardegna dove ha guidato, tra le altre, Ilvamaddalena, Tortolì, Muravera oltre agli Allievi del Cagliari.
Mister, nonostante la lunga esperienza isolana seguiva sempre il calcio marchigiano?
"Certo, non in maniera diretta durante la stagione ma quando tornavo ero sempre presente alle gare finali o ai playoff. Un legame che non si è mai interrotto".
Come è arrivata l’occasione di tornare ad allenare nelle Marche?
"Diciamo che avevo una grande voglia di "radici", di tornare a casa. Sinceramente mi sarei accontentato anche di rientrare dalla porta di servizio e invece è arrivata questa occasione. La Sangiustese è indubbiamente una porta principale".
E la Sangiustsese, appena tornata in D, non ha alcuna voglia di essere un comprimario. Giusto?
"Da quelli che sono i programmi della società e del presidente direi assolutamente di no. Veramente sono molto felice di questa opportunità e ora attendiamo cosa arriverà per capire bene a che punto siamo. Meglio partire a fari spenti perché siamo comunque una matricola in fase di costruzione: dai segnali iniziali, spirito e volontà di fare le cose per bene ci sono e la fiducia è molto alta. Ci attende comunque un campionato tosto e molto lungo: non facciamo proclami ma non abbiamo voglia di essere di delle comparse".
In chiusura a che punto è la costruzione della squadra?
"Direi buono. Il nostro direttore sportivo è stato capace in pochissimi giorni di mettermi a disposizione l’80% della squadra. Siamo work in progress dunque ma un bel pezzo avanti nell’opera di ricostruzione del gruppo".
(Fonte: Il Resto del Carlino)