Sirocchi: "Ottima stagione del Comunanza. Peccato solo per la finale!"
Il DT giallorosso analizza con giusto orgoglio anche la crescita esponenziale di tutto il settore giovanile e non nasconde il suo sogno per il futuro
COMUNANZA. Fine stagione tempo di bilanci ed anche Alfredo Sirocchi (foto), Direttore Tecnico del Comunanza, con la consueta passione e puntualità, presenta il rendiconto della stagione dei giallorossi. Di seguito la sua "Lettera Aperta" inviata alla nostra Redazione che pubblichiamo con piacere.
"Come ogni azienda a fine esercizio fa il bilancio, così una società a fine stagione deve fare il suo consuntivo. Ora che i giochi sono chiusi, è arrivata l’ora. Quel pizzico di rammarico dovuto alla sconfitta nella finale dei play-off, per di più in un derby storico così sentito, non deve inficiare su un’analisi che deve essere la più razionale possibile. Qualunque polemica, a caldo anche sopportata, se non giustificata, deve far posto alla giusta valutazione degli eventi. Quando una squadra vince, bisogna darle atto d’avere avuto qualcosa in più di quella che perde. Quindi, è dovere fare i complimenti all’Amandola, ai tanti amici che la compongono, primi fra tutti i condottieri Lucio Pupi e Peppino Celani, al portiere Berardini, che della finale è stato l’indiscusso protagonista. Ed è dovere dare loro il classico “in bocca al lupo” per il prossimo impegno. Fatto ciò vorrei dare un valore alla nostra stagione.
In un’analisi puramente tecnica, avendo io la responsabilità proprio di quest’area, la definirei da 110. Con una eventuale promozione poteva essere stata condita dalla lode, ma il 110 rimane. L’obiettivo tecnico, per una società operante in un territorio disagiato logisticamente, dovrebbe essere la crescita del proprio vivaio, per dirla in spagnolo, della propria ”cantera”. L’U.S. Comunanza il 110 lo deve avere proprio per questo. Partiamo dall’ottimo lavoro svolto dagli istruttori del settore giovanile. Sotto la responsabilità tecnica di Claudio Nicolai, Stefano Ascenzi (ammirevole per abnegazione, disponibilità e presenza), Luigi Marcolini, Andrea Milani, Giuseppe Puddu, Claudio Tidei, Stefano Servili e Lucio Cadei hanno svolto un lavoro eccellente. Le squadre Allievi e Giovanissimi hanno acquisito il diritto di svolgere i rispettivi campionati Regionali. Pasquale Pizzichini ha collaborato nel preparare i giovani portieri. Un plauso va ad Andrea Giachini, perché nella oggettiva difficoltà numerica, è riuscito a creare un gruppo coeso, riuscendo, dopo la falsa partenza, ad ottenere un ottimale piazzamento in classifica nel campionato juniores provinciale.
Crescita e miglioramento.
Rimarcando il buon lavoro svolto da Remo Farina nel preparare i portieri adulti (ottima stagione di Giancarlo Grande), l’encomio più considerevole va all’eccellente opera svolta da Matteo Padalino. Allenatore giovane, conoscitore di calcio, bravo nella dialettica, nella didattica, nella psicologia. Ha messo d’accordo tutti. È riuscito a concretizzare nella sua gestione tecnica quello che era l’obiettivo mio e, credo, di gran parte della società: dar valore facendo crescere in senso olistico, in tutte le componenti calcistiche, i giovani del nostro paese, del nostro territorio. Lo ha fatto senza remore. Ha fatto a meno di giocatori blasonati che non muovevano più in direzione univoca. Con coerenza ha applicato fino alla fine il regolamento proposto all’inizio del campionato. Senza timore è andato avanti con una rosa farcita di juniores (10 tra ’96 e 2000). Ha fatto migliorare e poi giocare ragazzi provenienti dalla Terza categoria. Ecco, a lui, coadiuvato dall’appassionato amico Andrea Panichi, io darei anche la lode. La merita.
"I have a dream”. Ho un sogno: che quella cornice di pubblico (quasi 1000 spettatori) in futuro possa essere presente per tifare insieme una squadra unita che gioca per un territorio. Non per un solo paese ma per un territorio tremante, martoriato, disagiato ma pugnace. Il mio sogno è sentire 1000 persone incitanti una squadra che lotta per l’onore dei Monti Sibillini. È vedere quella squadra battere coloro che questo territorio vorrebbero affossare! Utopia?".
Sirocchi Alfredo