"Uomini, poi calciatori". L'ELPIDIENSE JUNIOR secondo Claudio Tridici
Il nuovo responsabile tecnico getta le basi per costruire un vivaio professionale: "Il calcio è una disciplina che deve essere mentalizzata dal giovane, è un sogno che si deve coltivare fin da piccolo, è divertimento ma anche e soprattutto sacrificio. E se si gioisce per una vittoria ci si deve arrabbiare per una sconfitta"
SANT'ELPIDIO A MARE. E' al primo anno all'Elpidiense Calcio Junior ma ha già le idee chiare. D'altronde, la storia parla per sè: Claudio Tridici (foto), ex calciatore professionista, è al lavoro da inizio stagione in veste di responsabile tecnico. Tridici in questo lavoro si è immerso totalmente dopo essere stato negli anni scorsi ai settori giovanili di Academy Civitanovese e Civitanovese e soprattutto dopo aver vissuto stagioni intense al fianco di Stefano Colantuono (da poche ore alla Salernitana) nel calcio che conta, da Catania a Udine, da Palermo a Bergamo. Tridici, oltre a supervisionare tutto il lavoro, allena anche la formazione Allievi che non è riuscita a conquistare i Regionali e che ora si butta nella seconda fase provinciale (vedi il campionato) per cercare di fare il meglio. "In questa società mi sento a mio agio anche perchè ci sono persone competenti di calcio a partire dal presidente Vincenzo Menconi, che come me ha vissuto di calcio in prima persona. Sto cercando di organizzare la società sotto l'aspetto tecnico, impostare il lavoro e relazionarmi con i genitori. Le famiglie sono importanti perchè in casa devono portare avanti quelle direttive che impostiamo noi come Scuola Calcio. La nostra missione è costruire uomini - sottolinea Tridici - la tecnica e la tattica vengono dopo. Alla base di tutto ci deve essere la disciplina calcistica, il comportamento, un ragazzo bene impostato recepisce tutti gli insegnamenti". Per Tridici un settore giovanile deve inculcare nel ragazzo la cultura della vittoria ma anche della sconfitta: "Noi vogliamo preparare i ragazzi nella prospettiva di uno sbarco in prima squadra, il calcio deve essere mentalizzato dal giovane, è un sogno che deve coltivare fin da piccolo, il calcio è divertimento ma anche e soprattutto sacrificio e se si gioisce per una vittoria ci si deve arrabbiare per una sconfitta". I suoi Allievi non sono riusciti a centrare i Regionali, davanti c'erano formazioni come Porto Sant'Elpidio e Veregrense che correvano troppo: "Sono squadre strutturate e con ragazzi già formati, noi abbiamo giocato con i 2003 in piena ottica futura, diciamo che abbiamo disputato un campionato in prospettiva". Intanto, dopo i 3 ragazzi approdati alla Samb, ci sono alcuni Giovanissimi sotto osservazione da parte di club professionistici e a giorni sosterranno dei provini.