Rivoluzione Invictus FC! Tizi: "Qui nuove idee. I risultati si vedono"
Il tecnico di Monte Urano è responsabile 'tecnica di base e tattica individuale' di ogni ragazzo iscritto. "In questa società lavoriamo con un'idea rivoluzionaria di calcio: ci definiamo un'officina di giovani calciatori"
GROTTAZZOLINA. "Differenti per forza" è lo slogan di un istituto bancario, quello dell'Invictus FC potrebbe essere "differenti per qualità". In effetti è così. L'offerta didattica e formativa del settore giovanile dell'Invictus FC si distingue da tutte le altre, e i numeri stanno dando ragione alla giovane realtà nata da un intuito di Pierluigi Paolini: in un anno e mezzo gli iscritti sono passati da 39 a circa 80. Il livello di singoli e di squadra è un crescendo continuo. Un esempio? La società ha "spedito" 4 squadre al Torneo della Befana a Firenze e qui i gruppi hanno strappato applausi e ottenuto mirabolanti risultati superando addirittura i parietà di club come Livorno e Ternana. Nessuna bacchetta magica, solo un nuovo modo di lavorare.
Tra i protagonisti di questa rivoluzione c'è Luca Tizi (foto), 47 anni, di Monte Urano. Allena nei settori giovanili (con tanto di diploma Uefa B) da 25 anni, ha un trascorso nei vivai di Monturanese, Archetti, Porto Sant'Elpidio e Monturano Campiglione. Un bel giorno il presidente Paolini gli ha telefonato, un caffè insieme, ed eccolo all'Invictus FC come responsabile 'tecnica di base e tattica individuale' di ogni ragazzo iscritto. "Ringrazio la società dell'Invictus che mi ha permesso di mettere in pratica queste idee, che non sono innovative ma diverse rispetto al tipo di lavoro svolto da altre società. Potrà sembrare una tecnica rivoluzionaria ma non lo è - sottolinea Tizi - si tratta di lavorare sul campo con un'impostazione diversa".
A seguire gli allenamenti non c'è mai un singolo allenatore per squadra, sempre 2-3, uno segue la parte motoria, uno la squadra e lui, Tizi, che prende in consegna 3-4 ragazzi alla volta e si concentra sulla tecnica individuale e sulla tattica. Ogni allenamento è diviso in tre parti e sul campo si lavora circa un'ora e trequarti.
"Lavorare con pochi ragazzi permette maggiore concentrazione, eliminare i tempi morti, stimolare i ragazzi di continuo e i risultati di crescita sono enormi e ben visibili - sottolinea Tizi - il nostro è un lavoro di squadra, ci confrontiamo sull'operatività e poi mettiamo in pratica quello che serve per far crescere e accrescere il bagaglio tecnico-tattico di ogni singolo ragazzo: ci possiamo definire un'officina di giovani calciatori".
Ancora Tizi: "Ogni ragazzo può migliorare solo se lavora in gruppi piccoli, noi tutti dobbiamo avere l'umiltà di capire che ci sono ragazzi molto bravi ma non per questo bisogna uniformare il lavoro: è importante lavorare con i ragazzi che sono più avanti, senza ovviamente trascurare gli altri. Livellare il lavoro ed estenderlo alla stessa maniera a tutti i ragazzi non serve, qui non si lavora per raccogliere le quote d'iscrizione e i genitori l'hanno capito e ci ringraziano per questo perchè hanno compreso che questa è una società diversa dalle altre".
All'Invictus si lavora duramente ma i genitori portano volentieri i propri figli perchè qui si bada alla qualità dei singoli, ai valori del gruppo e della buona educazione.
Tizi si pone una domanda: "Perchè non escono più ragazzi di talento? Eppure tutte le società ne hanno di ragazzi potenzialmente interessanti. Dipende tutto dal metodo di lavoro. Un ragazzo talentuoso non può ricevere gli stessi allenamenti di un ragazzo meno dotato, così non crescerà mai. E invece a noi, più che le vittorie nelle partite, interessa che i nostri possano crescere e valorizzarsi ognuno con un loro percorso individuale".
L'impegno di Tizi è quotidiano: tutti i giorni al campo, sabato e domenica a vedere le partite. "Io lavoro sui difetti e creo difficoltà ai ragazzi che alleno, se appiattisco il lavoro diventa tutto standardizzato, bisogna invece portare il ragazzo a crescere per steep. Noi vogliamo che i ragazzi che giungono alla fine del percorso formativo con l'Invictus debbano avere determinate caratteristiche e siano pronti ad affrontare sfide calcistiche sempre più importanti".