IL LUTTO. L'Atletico Gallo piange Stefano Conti
E' morto a tre chilometri da casa. Ci stava tornando alle 2 di notte alla guida della sua Citroen C3 cabrio usata che aveva comprato da poco. Percorreva una strada tortuosa, ma che conosceva bene. Uscito da una semicurva, l’auto ha avuto lo scoppio di un pneumatico posteriore (colpa delle buche della strada o di una accidentalità è ancora da stabilire) diventando incontrollabile. E’ salita sulla parete laterale in erba della carreggiata, cappottando più volte fino al punto di scaraventare fuori il conducente per poi ricadergli sopra. Uccidendolo. E’ morto così Stefano Conti, 20 anni appena compiuti, per tutti «Teto», residente con i genitori a Montegridolfo, portiere in seconda del Mondaino, studi al liceo turistico di Urbino, professione operaio. Aveva passato la sera con un amico ad una festa di paese, poi il ritorno a casa lasciando il compagno di serata alla discoteca Colosseo. Stefano ha detto che preferiva tornare a casa perché alla domenica deve giocare a calcio e il mister dice sempre che è meglio rincasare prima piuttosto che dopo. Così, intorno alle 2, «Teto» è ripartito da Montecchio di Vallefoglia percorrendo una strada provinciale detta via Belvedere che in pochi minuti gli avrebbe permesso di rientrare. Un tracciato che conosceva bene perché il suo baricentro rimaneva Montecchio, dove aveva vissuto fino a pochi anni fa, visto che lì aveva la sua compagnia, quelli del bar Ciao 2000, gli interessi, le passioni. Eppure quella strada lo ha tradito. La polizia municipale dell’Unione che ha rilevato l’incidente ha riscontrato un lungo solco lasciato dal cerchione di una ruota prima del ribaltamento. Gli accertamenti tecnici sull’auto sequestrata dovranno stabilirlo. La squadra di «Teto», il Mondaino, ieri non se l’è sentita di giocare. E anche sul campo della vecchia squadra, l’Atletico Gallo, qualcuno ha deposto un mazzo di fiori.
(Fonte: Il Resto del Carlino)