Montecosaro - Sangiorgese, è scontro sul ricordo di Anna Frank
La società di casa: "Nessuno deve più permettersi di essere portavoce negativo di ideali di intolleranza, violenza e razzismo". La risposta degli Ultras: "Il nostro gesto di protesta contro il minuto di silenzio non ci risulta essere offensivo"
La sfida di Promozione B Montecosaro - Sangiorgese, terminata 2-2, ha fatto rumore non tanto per l'aspetto tecnico quanto per quello extracalcistico. Il match del "Mariotti" è iniziato con il momento di riflessione disposto dalla Figc in risposta agli adesivi antisemiti su Anna Frank dei tifosi della Lazio, ma non tutti l’hanno vissuto e ascoltato dalle gradinate a Montecosaro Scalo. I tifosi ospiti, una ventina, non sono entrati (lo avevano preannunciato, leggi articolo) e, così si legge sul Resto del Carlino, "hanno offeso il ricordo della tragedia della Shoah con ululati di disapprovazione". La società del Montecosaro, presieduta da Giuliano Belloni, ha pubblicato una nota ufficiale su Facebook. "Siamo ormai diventati il Paese della tolleranza assoluta di svariati reati, figuriamoci dei comportamenti sgradevoli. Una cosa però va detta: basta, basta tolleranza! Nessuno deve più permettersi di essere portavoce negativo di ideali di intolleranza, violenza e razzismo, soprattutto nei luoghi dello sport. Oltretutto i canti di apologia del fascismo dei tifosi sangiorgesi sono passibili di persecuzione penale, perché si continua a far finta di non sentire? Detto ciò, la reazione dei nostri sostenitori (si sono rischiati tafferugli a fine gara, sia in gradinata che nel parcheggio) a tanta provocazione è stata anch’essa inopportuna. Reagire a violenza verbale mette tutti e tutto sullo stesso piano, non va bene nella maniera più assoluta".
Non si è fatta attendere la risposta del gruppo ‘Ultras Psg’ alle accuse di intolleranza e di razzismo mosse dal Montecosaro. "In merito al post dei simpatici rivali del Montecosaro vogliamo dire due parole – scrivono gli ‘Ultras Psg’ nella loro pagina ufficiale –. Gratuitamente ci insultano dandoci degli ‘emeriti ignoranti’, parlando di daspo o addirittura di persecuzione penale, e tutto ciò ci fa soltanto sorridere. Non ci sono stati canti inneggianti al fascismo e il nostro già annunciato gesto di protesta contro il minuto di silenzio, non ci risulta essere un gesto ‘palesemente offensivo’. Crediamo che prima di insultare e dare delle opinioni così offensive si debbano leggere meglio tutte le motivazioni che hanno accompagnato la nostra protesta, peraltro condivisa da molte tifoserie grandi o piccole in Italia. Per tutta la partita abbiamo solamente sostenuto la nostra squadra senza pensare minimamente ai ‘quattro gatti’ di Montecosaro, perché la verità è questa. Il vero motivo per cui una sana partita di calcio è stata rovinata, sono state le provocazioni dei personaggi ‘frustrati’ di Montecosaro, gli stessi personaggi che si ergono a paladini della giustizia per poi tacciarci come «mostri« da allontanare dal mondo del calcio con parole oltremodo offensive".