Mattioli: "Monterubbiano ambiente meraviglioso, possiamo far bene"
Il capocannoniere del girone G stregato dalla città e dalla passione dei tifosi per la squadra
MONTERUBBIANO. Nella Monterubbianese che sta recitando un ruolo da assoluta protagonista nel girone G della Seconda categoria, torna a mettersi in evidenza Alessandro Mattioli (foto), attuale capocannoniere del torneo con 9 reti.
Dopo una grande esplosione con la Cuprense anche in campionati importanti, nelle ultime stagioni avevi avuto degli alti e bassi, come mai?
“Per caratteristiche mi trovo a mio agio con squadre che giocano con due punte, ho bisogno di un compagno vicino con cui dialogare, inoltre sono cresciuto in un calcio piuttosto professionale e per me conta molto anche l'ambiente che mi circonda”.
Se ne deduce che a Monterubbiano tutto questo c'è?
“Mi trovo benissimo, l'ambiente è ottimo, con i compagni si è creato un affiatamento che va anche oltre il terreno di gioco, a volte usciamo anche insieme e questo non fa altro che rafforzare la nostra unione”.
Avete subito in stagione la dolorosa perdita di un amico come Andrea Attorresi, come avete vissuto quella tragica esperienza?
“Non è stato facile, un evento talmente veloce ed inaspettato che abbiamo quasi fatto fatica a rendercene conto. Ora abbiamo un motivo in più per onorare la sua figura e in ogni cosa che facciamo c'è sempre una spinta maggiore a fare il meglio, anche per omaggiare come si deve la memoria di Andrea”.
A tuo giudizio il campionato si sta sviluppando come era nelle previsioni?
“Tutto sommato direi di si, Afc Fermo e Ripatransone erano le favorite della vigilia, noi stiamo facendo bene, ma ci sono tante buone squadre che possono dire la loro, su tutte il Torrione che mi sembra molto forte. Diciamo che rispetto alle ultime stagioni il livello generale si è alzato e non ci sono mai partite facili, ogni incontro si decide sui dettagli e bisogna sempre entrare in campo con la massima concentrazione”.
La Monterubbianese quale ruolo intende recitare in stagione?
“Vogliamo far bene e competere con le migliori, pensiamo di avere le capacità per toglierci delle soddisfazioni e far divertire anche i nostri tifosi. A tal proposito devo spendere due parole per l'ambiente, non mi era mai capitato di trovare una società, una tifoseria e dei giocatori così profondamente legati alla squadra della loro città. Tante persone appassionate, guidate da un presidente straordinario, che sono uno stimolo continuo e ci spingono sempre a dare il massimo, un aspetto che mi piace e mi da una grande carica”.
Da questo punto di vista anche il ritorno di Cristian Pazzi forse è un fattore non secondario?
“Certamente Cristian è un motore per tutto l'ambiente, la sua personalità e la sua classe sono fondamentali dentro e fuori dal campo. Inoltre per quanto mi riguarda, giocare al fianco di autentici mostri sacri come Pazzi o Di Salvatore, mi permette di crescere e migliorare, i loro consigli e suggerimenti non sono mai banali e possono essere un valore aggiunto per la maturazione complessiva del gruppo”.
Sono alcuni anni che stai giocando nelle squadre dell'entroterra, ma un pensiero alla Cuprense lo fai ancora?
“Cupra Marittima è la città dove sono nato e cresciuto, anche calcisticamente, e dove ho vissuto dei momenti indimenticabili. Nel calcio mai dire mai, chissà forse un giorno potremmo anche reincontrarci, seguo sempre con piacere le vicende di gialloblu, ma qui ho trovato un clima ideale e mi piacerebbe contribuire a regalare qualche gioia a tante persone che lo meritano davvero”.