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ESCLUSIVO. Bari - Castel di Sangro gara venduta? La verità di Di Fabio

L'ex allenatore di Maceratese e Fermana e colonna di quella squadra abruzzese smonta la rivelazione di "Non è l'Arena" di ieri sera: "Nessuna partita combinata! Noi eravamo salvi e avevamo festeggiato tutta la settimana e per quell'incontro siamo scesi in campo senza le motivazioni giuste. Questa storia tirata fuori a distanza di 20 anni credo sia tutta una montatura"

Rivelazioni clamorose ieri sera al programma “Non è l’Arena” di Massimo Giletti (La7) sulla partita di Serie B Bari - Castel di Sangro giocata il 15 giugno 1997. Gli abruzzesi avevano già raggiunto la salvezza la settimana prima, i pugliesi dovevano vincere per salire in Serie A: finì 3-1 con il primo gol del Bari dopo appena 14 secondi. Del "miracolo Castel di Sangro" (paese di 5.000 abitanti catapultato nella Serie B italiana) se ne interessò anche lo scrittore americano Joe McGinniss (sotto nella foto con il tecnico Osvaldo Jaconi), morto nel 2014 a 71 anni. McGinniss visse un anno a diretto contatto con la squadra, ma palesò dei sospetti proprio per quell'ultima partita tanto da lasciare ad alcuni giocatori dei fogli scritti con parole di disprezzo. Quella storia finì nel dimenticatoio ma ieri sera il giornalista Luca Sgarbi ha scovato e mandato in onda un servizio in cui due testimoni descrivono chiaramente una combine. Sono due giocatori del Castel di Sangro, Luca Albieri, che ha parlato a viso aperto davanti alla telecamera, e un altro calciatore, che ha raccontato il fatto senza sapere di essere ripreso, sostenendo che la partita sarebbe stata venduta e che il risultato di 3-1 sarebbe stato già scritto prima del calcio d’inizio ("Abbiamo avuto il premio salvezza, più il “premio Bari”, 300 milioni da spartire. Alla fine festeggiammo più noi che loro nello spogliatoio”, la sua rivelazione choc).
Albieri ha scelto di parlare dopo lunga riflessione, si è sempre sentito in colpa e non voleva più avere a che fare con quella storia: "Andare a giocare una partita e sapere di dover perdere, anche con il risultato di 3-1, ha fatto molto male al gruppo di lavoro – ha raccontato Albieri, quel giorno in panchina al San Nicola - È stata una settimana che non è stata preparata come dei professionisti seri dovevano fare”.
MARCHIGIANI IN CAMPO. In quella partita nella fila Castel di Sangro c'erano diversi protagonisti marchigiani doc o d'adozione: il tecnico Osvaldo Jaconi (originario della Lombardia ma residente a Civitanova Marche e attualmente responsabile del settore giovanile della Fermana), Roberto Alberti (ex giocatore professionista di Fermo, attualmente al settore giovanile del Lecce), Pierluigi Prete (ex tecnico di Fermana e Castelfidardo), Roberto De Julis (portiere, residente a Pesaro dove gestisce un locale), Domenico Cristiano (ex tecnico dell'Offida in Prima categoria) e Guido Di Fabio (foto piccola e sotto cerchiato in rosso), calciatore che ha scritto una pagina indelebile con la Fermana e colonna di quel Castel di Sangro dei miracoli. Di Fabio, classe 1965, originario di Martinsicuro (Abruzzo), ha una carriera molto 'marchigiana' per aver allenato con successo Maceratese e Fermana. Free Image Hosting at FunkyIMG.comNon ha visto la trasmissione, e alla notizia cade letteralmente dalle nuvole:
"Quella partita me la ricordo benissimo - ci racconta Di Fabio - e mi sorprese molto la reazione di McGinniss che si indignò, a me scrisse anche una lettera. Io non ho visto soldi o altro e credo che non ce ne siano stati, a meno che non fossi all'oscuro di tutto. La verità è che noi ci salvammo la domenica prima con il Pescara e andammo a Bari senza motivazioni. Festeggiammo la salvezza a Castel di Sangro per tutta la settimana, cene, feste con i tifosi, gavettoni fra giocatori, sette giorni di divertimento, di quella partita non ci importava nulla, magari sarà stato antisportivo ma è stato così, il nostro scopo era stato raggiunto. Ricordo che abbiamo trascorso il ritiro a ridere e a scherzare, nel nostro albergo c'era Valeria Marini, e noi tutti abbiamo fatto tardi per aspettare che tornasse, il giorno della partita siamo scesi in campo senza gli stimoli giusti, nessuna partita venduta, se a noi serviva ancora un punto per la salvezza avremmo avuto un piglio diverso. La reazione di McGinniss? Nella cultura anglosassone tutte le partite si giocano con furore agonistico, da noi c'è una cultura diversa, che anche questa sta andando via. Solo una questione di motivazioni diverse, nessuna combine".
La rivelazione di Albieri? Di Fabio scoppia in una risata e sbotta: "Questa storia resuscitata dopo 20 anni mi fa pensare che sia stata costruita proprio ad arte". Free Image Hosting at FunkyIMG.com

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  Scritto da La Redazione il 19/02/2018
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