Partita non rinviata per lutto, scintille tra Pennese e Vis Faleria
PENNA SAN GIOVANNI. Non è stata una partita come le altre Pennese - Vis Faleria, terminata 4-1 per gli ospiti. La società di casa il giorno prima (venerdì) era stata colpita da un lutto e mezza squadra non è scesa in campo perchè aveva legami di parentela con la persona scomparsa. "Alle 19 di venerdì sera mi sono attivato per contattare i dirigenti della Vis Faleria e cercare di spostare la partita - racconta il dirigente della Pennese Domiziano Burocchi - non c'erano proprio le condizioni per giocare: 5 giocatori erano parenti della persona scomparsa, tra l'altro molto vicina alla nostra società e primo nostro tifoso. Ho fatto capire che ci sarebbe andata bene qualsiasi data per il recupero, un mercoledì sera o a fine campionato, ma dall'altra parte ho ricevuto zero comprensione. Addirittira il sabato mattina ho telefonato direttamente al presidente, ma anche in questa occasione ho ricevuto solo scuse. Siamo amareggiati e sconfortati, non c'è più nemmeno rispetto per un lutto! La partita? Siamo stati in piena emergenza, io ho fatto il guardalinee e in panchina avevamo solo il secondo portiere, abbiamo richiamato anche un ragazzo tesserato con noi ma che non giocava da un anno. Un tempo abbiamo retto, poi siamo crollati. Ma al di là del risultato siamo rimasti delusi dall'atteggiamento della società Vis Faleria, quello che è successo è stata una cosa vergognosa".
LA RISPOSTA DELLA VIS FALERIA
"Gentile redazione,
sono Gianluca D'Annibali, vicepresidente della Vis Porto Sant'Elpidio Calcio Faleria. Vi scrivo perché non posso fare a meno di replicare a quanto di non corrispondente al vero è stato scritto e dichiarato dalla Pennese Calcio. Anzi, scrivo queste poche righe, sinceramente, con più perplessità e stupore che indignazione (seppure mi senta comunque indignato per delle falsità scritte sulla società che rappresento). Dicevo che stamane ho letto con assoluta sorpresa quanto dichiarato dalla Pennese Calcio, poiché, nella realtà dei fatti, la decisione di non spostare la gara è stata presa a seguito di una telefonata molto educata e cordiale svoltasi sabato mattina alle ore 10 circa, fra il sottoscritto e un dirigente della Pennese (del quale, ahimè, non ricordo il nome). Credo sia bene, però, che esponga brevemente e in ordine cronologico quanto accaduto e quanto è stato detto al telefono fra me e il dirigente mio interlocutore, in modo che poi ognuno possa giudicare serenamente.
Sabato mattina (non venerdi sera) sono stato contattato al cellulare da un dirigente della Pennese, il quale, ad onor del vero, ha detto che aveva provato a chiamarmi anche la sera precedente. Mi è stato esposto a grandi linee il problema, dicendomi che a breve sarei comunque stato contattato da un altro dirigente più competente in merito, il quale mi avrebbe spiegato bene la situazione e si sarebbe occupato egli stesso di comunicare o meno alla Federazione quanto avremmo deciso di fare. Difatti, pochi minuti dopo, sono stato chiamato dal secondo dirigente (persona molto educata e competente) col quale ho avuto una conversazione molto educata e cordiale, durante la quale egli mi ha spiegato che era venuto a mancare, la sera precedente, il nonno novantatreenne di cinque giocatori (poiché imparentati fra loro), per cui mi ha chiesto se era possibile per noi fargli la cortesia di spostare eventualmente la partita. Io non ho posto alcun veto né imposto alcun no definitivo, ma ho detto che se poi, come era più che presumibile, la Federazione avesse fatto recuperare la gara con un turno infrasettimanale, noi avremmo sicuramente avuto diverse assenze, poiché abbiamo giocatori che lavorano la sera ed altri che frequentano l'università fuori regione; e Penna San Giovanni non è proprio dietro l'angolo. Comunque, la telefonata si è conclusa all'incirca col seguente scambio di battute:
Io (D'Annibali, Vis Faleria): “comunque, casomai, ora vedo, provo a fare un giro di telefonate sia al mio allenatore che ai giocatori e capire se eventualmente per un turno infrasettimanale siano tutti disponibili, seppure la vedo molto dura, conoscendo gli impegni dei miei giocatori ecc...”.
Dirigente Pennese: “non ti preoccupare, non fa nulla, anche perché oramai si è fatta una certa ora e non so nemmeno se rientriamo più nei tempi per chiedere lo spostamento. Inoltre, se spostare la partita non vi avesse creato disagi, allora vi avremmo chiesto la cortesia di spostarla ed avremmo apprezzato tale gesto; ma visto che poi un probabile turno infrasettimanale vi creerebbe i disagi che hai palesato, lasciamo tutto come sta e giochiamo la partita quest'oggi.”
Il colloquio, tengo a precisarlo, si è svolto in toni molto educati e cordiali da entrambe le parti (mi spiace solamente non ricordare il nome del mio interlocutore, altrimenti lo avrei tranquillamente citato e son certo che lui avrebbe confermato quanto da me asserito sopra).
Concludo ribadendo che l'accusa formulata stamattina dalla Pennese Calcio mi ha lasciato basito e sorpreso, a maggior ragione perché giunnta dopo una partita che si è svolta senza alcun cenno di polemica o segni di nervosismo né in campo né fuori. La partita di cui sopra, a dispetto del punteggio finale di 1 a 4, è restata difatti ferma sull'uno a uno sino a tredici minuti dalla fine; e solamente sul quarto gol si è sentito qualcuno che dalla tribuna ci rinfacciava di non aver voluto spostare l'incontro. A tale voce isolata, però, non avevo dato credito né prestato molta attenzione, poiché convinto si trattasse di qualche sostenitore locale poco informato sui fatti, dato che con la Società Pennese avevo già parlato in prima persona e credevo fosse tutto stato chiarito fra persone civili, adulte e rispettose, prima dello svolgersi dell'incontro.
Nell'articolo pubblicato stamattina, il dirigente della Pennese Calcio dice di reputare vergognoso quanto accaduto. Io dico che se in questa storia c'è qualcosa di vergognoso, è proprio l'accusa gratuita ed infondata mossa contro la società che rappresento".