Emanuele Fermani, 8 campionati vinti e un "no" alla Triestina in B...
L'esperto difensore del Valdichienti Ponte si racconta
“Il campionato non è ancora terminato, solo alla fine deciderò cosa fare”. Emanuele Fermani (foto), classe 1977, difensore del Valdichienti Ponte, si racconta a il Resto del Carlino. Ha indossato le maglie di Grottese, Sangiustese, Morro d’Oro, Castelfidardo, Recanatese, Tolentino, Lorese, San Marco Lorese. Quest’anno con il Valdichienti Ponte ha vinto l’ennesimo campionato. “Ne ho conquistati otto” dice.
Quale ricorda con maggiore affetto?
“Quando con il Castelfidardo siamo andati in Eccellenza. Quell’anno siamo stati quasi sempre secondi, poi abbiamo infilato nove vittorie di fila passando avanti al Vismara. L’anno dopo siamo saliti in Serie D”.
Cosa l’ha spinta in questi anni ad andare avanti?
“Nessuno ti regala niente, di non fermarmi alle sconfitte e cercare sempre di migliorare”.
C’è spazio per qualche rimpianto nella carriera?
“Cambierei qualcosa se potessi tornare indietro, magari avrei preso un procuratore perché di possibilità per salire di categorie ne ho avute. Non ho accettato di salire in B con la Triestina perché non volevo spostarmi, essendo sposato da poco, oltretutto mia moglie era incinta”.
Ci ripensa che avrebbe potuto giocare in B?
“Dopo tanti anni ci ripenso, magari sarei potuto tornare indietro dopo poco tempo oppure avrei colto l’occasione. A detta di altri avrei potuto fare di più, ma adesso è inutile guardare indietro per cui il mio sguardo è fisso davanti”.
Cosa l’ha convinta ad accettare la proposta del Valdichienti Ponte?
"Mi avevano cercato anche in passato. Ero reduce dalla vittoria del campionato a Servigliano quando ho incontrato i dirigenti del Valdichienti Ponte, loro volevano puntare a salire di categoria, poi conosco Pazzarelli dai tempi della Sangiustese: mi sono piaciuti progetti e ambizioni della società”.
Quale è il suo gol che ricorda meglio?
“Ne ho fatti 22. Giocavo con la Lorese e l’ho segnato proprio alla Sangiustese, con cui ho giocato a lungo, con un tiro al volo all’incrocio”.
Ha giocato sempre da difensore?
“Per la maggior parte, poi Mobili mi prova a centrocampo dove poi sono stato impiegato a lungo. Adesso, con gli anni che avanzano, sono tornato indietro, anche se quest’anno qualche volta Giandomenico mi ha spostato a centrocampo”.
La stagione non è finita, tra l’altro vi aspetta la sfida con l’Anconitana per il titolo regionale.
“Vogliamo chiudere bene la stagione, dapprima nell’ultima gara di campionato a Civitanova e poi nella finale con l’Anconitana. Vincere il titolo regionale è importante per la società e per noi perché di fronte avremo una squadra forte e con un passato straordinario”.