Portorecanati-Possanzini, il bis è...Eccellente. Intervista al mister
"In questa stagione siamo partiti favoriti ma proprio per questo è stata una vittoria più difficile rispetto a quella del 2013 che arrivò inaspettata tramite i playoff"
PORTO RECANATI. Un ritorno in Eccellenza quello del Portorecanati che arriva a tre anni di distanza dall’ultima apparizione nel massimo campionato dilettantistico regionale. Come accaduto nel 2012-2013 sulla panchina degli arancioni c’è Matteo Possanzini (foto) che centra dunque la seconda storica promozione in riva all’Adriatico. Anche se rispetto a quella volta, pur rimanendo tali alcuni interpreti in mezzo al campo, sono cambiati tempi e dinamiche.
Mister, per lei è la seconda volta che sale in Eccellenza con il Portorecanati. Quali differenze rispetto a cinque anni fa?
“Beh, direi molto diversa rispetto ad allora anche perché in quel caso fu in ripescaggio: vincemmo i playoff del girone B contro il Trodica, poi la sconfitta con il Vismara nello spareggio e arrivò l’Eccellenza grazie al successo nella Coppa Italia di Eccellenza della Fermana che liberò un posto. Quella lì era veramente inaspettata per tutti: allenavo giocatori anche più anziani di me. Quest’anno invece siamo partiti da favoriti, l’obiettivo era di salire di categoria. Per questo era decisamente più difficile anche dal punto di vista personale e sono molto contento del cammino fatto”.
Una rosa non snaturata rispetto al passato ma puntellata con gli uomini giusti.
“Insieme al direttore sportivo Gagliardini e al direttore generale Micozzi abbiamo deciso di confermare gran parte della rosa che aveva ottenuto la salvezza negli ultimi anni. Insieme a questo sono stati portati elementi di maggiore esperienza come Pablo Garcia, Camilletti e i fratelli Santoni per citarne alcuni”.
Poi c’era l’incognita di un girone, la Promozione A, completamente nuovo per la squadra e per lei. Che campionato ha trovato?
“A livello tecnico non conoscevo questo girone e mancavo da un po’ d’anni dal campionato di Promozione: un girone estremamente equilibrato nella parte alta della classifica, ma in coda non è stato affatto banale. Il Real Metauro, ad esempio, ha tolto punti importanti alle squadre di testa, non va mai dimenticato”.
Eppure non eravate partiti benissimo: quell’avvio a rilento vi ha un po’ preoccupato?
“Siamo partiti un po’ male ma in linea con i campionati che ho sempre fatto, nei quali di solito miglioriamo nella seconda parte della stagione. Io ero abbastanza sereno perché conoscevo certe dinamiche, purtroppo la società meno tranquilla perché l’obiettivo era quello di vincere. Dal punto di vista tecnico siamo cresicuti e nel girone di ritorno abbiamo fatto 31 punti”.
Nel corso della stagione anche il passaggio dall’erba al naturale al sintetico dell’antistadio.
“Direi che per caratteristiche tecniche e fisiche il sintetico ci ha favorito sotto un certo punto di vista.
Nel momento in cui il campo si è ripreso, dopo i lavori al drenaggio, siamo tornati sull’erba naturale. Un grazie alla società che ha assecondato le nostre esigenze. Nel corso dell’anno ho fatto tante richieste e la società è stata brava e pronta ad assecondarle”.
Ora si apre la corsa ai playoff: chi vede favorito per l’accesso alla finalissima?
“La Filotttranese dispone di un ottimo gruppo che vive anche sulla continuità e sul fatto di conoscersi molto bene. Se poi il Valfoglia entra nei playoff è decisamente pericolosa perché propone un calcio fatto di gestione della palla e del gioco che, in questo momento della stagione, gli altri possono soffrire”.
Ora è il momento di festeggiare ma non solo. Avete iniziato a parlare anche per la prossima stagione? “Quest’anno l’obiettivo dichiarato era quello della vittoria. Ora ci incontreremo e vedremo quali sono gli obiettivi societari. Per me tornare in Promozione rappresentava un rischio anche perché non la facevo da anni, poi i ragazzi mi hanno ridato entusiasmo e adesso vediamo di ripartire da quanto di buono fatto quest’anno”.