Senigagliesi e la Sangiustese che ha stupito tutti: "Grande annata"
"Grazie alla disponibilità dei senatori che hanno accettato un'idea di calcio diversa. A Campobasso ho capito che avremmo fatto veramente bene"
MONTE SAN GIUSTO. Lunedì l’ultima seduta di allenamento e ieri ha spento 54 candeline: giornate di festa per il tecnico della Sangiustese Stefano Senigagliesi (foto) che ha chiuso una stagione straordinaria non solo dal punto di vista dei risultati ma anche e soprattutto per il cammino di crescita compiuto dai suoi ragazzi.
Ora, con il pallone che ha smesso di rotolare, è possibile analizzare con calma quanto il cammino stagionale. “E’ una stagione che lascia tanto - ha affermato il tecnico sulle colonne de Il Resto del Carlino - non solo i risultati direi ma proprio un segno molto importante. Una stagione intera senza fare né la classica preparazione né lavori a secco, portando un’idea diversa come diversi lo saremo a lungo perché abbiamo scelto di raggiungere un obiettivo in un modo ritenuto non adeguato, volendo in mano il pallino e decidere noi quando e come giocare”.
Tanti i grazie e i complimenti da fare in un momento simile: “Ringraziare tantissimo i giocatori perché convincere giocatori come Chiodini, Camillucci, De Regggi, Patrizi e Perfetti ad accettare un altro tipo di calcio, diverso dai canoni tradizionali e direi anche sfrontato non era semplice. Il mio grazie tecnico va a loro e a tutti coloro che hanno lavorato sul campo, curando ogni aspetto. Presidente e società hanno accettato e capito che non erano davanti ad un matto visionario ma hanno sostenuto e portato avanti la situazione”.
E anche il pubblico ha spesso apprezzato questa idea di fare calcio: “Il pubblico ha apprezzato in tutte le partite, anche in trasferta. Poi un grazie di cuore a questi tifosi che, al di la di qualche piccolo pastrocchio fatto da persone poco serie, sono stati grandi nel sostenerci sempre”.
Sensazioni positive che questa sarebbe stata una stagione importante erano arrivate fin dalla preparazione: “Direi i primi giorni della preparazione quando c’erano aria positiva, sensazioni buone e la disponibilità si è notata subito. Poi la cosa che più mi ha convinto è stata la prima gara a Campobasso quando mi sono impressionato anche io. Un avversario tosto, stadio importante, dieci minuti per prendere le misure e poi per 80 minuti abbiamo comandato il gioco. Poi nel girone di ritorno una grande soddisfazione per la maturazione: mostravamo conoscenze ulteriori, gestivamo le gare e una totale presenza in campo”.
Sul futuro per il momento difficile sbilanciarsi: “La Sangiustese è il mio punto di riferimento e prima di tutto c’è il rossoblù. Devo così tanto alla Sangiustese che prima di tutto aspetto a loro e fino al 30 giugno sono a disposizione. Dal punto di vista umano e professionale è un piacere lavorare con gente come Andrea Tosoni, Secondo Grandinetti”.