Appignano: Andrea e Tommaso Brunacci tra terzo tempo e fair-play
APPIGNANO. Padre e figlio che si allenano assieme. Una squadra Giovanissimi che vince il campionato dedicandolo ad un compagno scomparso. Baby calciatori che a fine gara fanno festa con gli avversari in un terzo tempo stile rugby. Tutto questo ad Appignano dove una società modello in ambito giovanile (100 ragazzi) guidata dal presidente Claudio Camilletti è capace di far vivere ancora il calcio come uno sport, un gioco. Il passaggio generazionale è nel segno di Andrea e Tommaso Brunacci: una famiglia di portieri che nell'Appignanese si passeranno il testimone. Andrea, 48 anni, portiere della prima squadra che milita in Seconda categoria, una vita sui campi del calcio dilettantistico, si allena col figlio Tommaso di 15 anni che è il numero uno dei Giovanissimi. Con questa squadra Tommaso Brunacci ha vinto il torneo provinciale. Ed a fine partita lui e la squadra si sono abbracciati davanti alla foto di Andrea Cicarè, un compagno scomparso due anni fa, a cui è intitolato il campo sportivo per far festa come se Andrea fosse ancora con loro. Poi ci sono i Piccoli amici, calciatori da 6 a 9 anni, i cui genitori organizzano a fine partita un terzo tempo con le altre squadre a base di crostate, dolci, bibite. «Pur non essendo scuola calcio - dice Marco Mattiacci responsabile del settore giovanile - vogliamo far crescere giovani del luogo in modo sano, rispettoso delle regole e divertendosi».
(Fonte: Corriere Adriatico)