"Questo è un vivaio che produce...". Portorecanati, parla Castellani
Ex calciatore, un perno del settore giovanile arancione, cura l'attività di base e allena gli Esordienti
PORTO RECANATI. Cosa hanno in comune giocatori che hanno scritto pagine importanti del calcio passato e contemporaneo come Beniamino Di Giacomo, Luciano Panetti, Massimo Palanca, Vincenzo Monaldi, Davide Possanzini e Giacomo Piangerelli? Sono tutti nati calcisticamente al Portorecanati. La tradizione continua e a vigilare su nuove promesse, fra gli altri, c'è Rino Castellani (nella foto con i suoi Esordienti), 66 anni, anche lui cresciuto in arancione, poi Cesena (Primavera), poi ancora Cattolica, Città di Castello e San Sepolcro (tutte in quarta serie). Castellani cura l'attività di base e allena il gruppo Esordienti 2006 ma ad inizio stagione ha allenato anche i 2008. "La specificità del nostro settore giovanile è che si cura molto la parte tecnica e coordinativa - sottolinea Castellani - tutti gli allenatori dello staff tecnico si danno una mano, c'è una forte cooperazione fra noi con l'intento di far crescere i ragazzi nella maniera giusta".
Castellani si sofferma sul gruppo Esordienti, una categoria di passaggio ma fondamentale per lo sviluppo dei ragazzi: "Ho giovani con buone qualità - evidenzia - tre ragazzi sono al Centro federale, per alcuni di loro prevedo un buon futuro. In questa categoria è importante la tipologia di lavoro che si va a fare, che deve essere orientata verso il prossimo anno di Giovanissimi, dove il campo si allunga e si gioca a 11 e non più a 9".
Il Portorecanati da sempre scommette sui giovani e la prima squadra di Possanzini è infarcita di under. Gente come Ismael Pablo Garcia, Leopoldo Martin Garcia, il portiere 2002 Edoardo Santarelli ai tempi dei Giovanissimi sono stati allenati da Castellani. "Sì, sono con merito in prima squadra e ci sono anche altri ragazzi che si stanno facendo valere in altre squadre come il 2004 Mammalucco ora alla Fermana. Fa piacere vedere un giovane del posto arrivare nella prima squadra della propria città. Questo è un vivaio che produce...".