Di Chiara: "Trodica barcolla ma non molla!"
Lo storico dirigente analizza il difficile momento della società dopo la retrocessione in Prima categoria
TRODICA. Non intende mollare il Trodica che dopo una dolorosa retrocessione in Prima categoria, sta cercando di portare avanti il suo mezzo secolo di storia. Abbiamo sentito a tal proposito il parere di un dirigente storico come Tonino Di Chiara (foto).
Quanto fa male retrocedere proprio nell'anno del cinquantenario?
“E' vero proprio nell'anno nel quale avremmo dovuto festeggiare il mezzo secolo, abbiamo subito una cocente delusione. Per gente come me, Amedeo, Sandro, Irenio, Marcello, Luca, Giancarlo e Moreno, ultimi baluardi di questa avventura è come aver subito un'amputazione. Un qualcosa di molto doloroso difficile da descrivere”.
Potete rimproverarvi degli errori particolari?
“Tutti possono commettere degli errori ed evidentemente anche in questo caso ne sono stati commessi alcuni pagati a caro prezzo, ma come diceva il mio amico Francesco: chi è che non fa uno sbaglietto?”.
A mente fredda, dopo qualche settimana dalla fine del campionato, quali sono state secondo te le cause di questo declino?
“Quando parti male e poi vuoi rimediare, cerchi di fidarti di persone che ti possono aiutare, consigliare, dare una mano e probabilmente, nel tentativo di far bene, peggiori la situazione. Poi la gente si allontana e si rimane in pochi, a quel punto salvare la situazione diventa un'impresa ciclopica. Resta il fatto che il calcio a questi livelli è passione, volontà, cuore, se perdi tutto questo o addirittura non lo hai è dura restare a galla”.
Eppure la vostra è stata sempre una storia fatta di impegno e passione.
“Un lungo percorso ricco anche di grandi soddisfazioni, come fai a dimenticare chi ti ha fatto fare calcio: presidenti storici come Florentino, Fusari, Palazzini, Pistarelli, Cingolani, Mezzabotta fino ai nostri giorni. I presidenti, dirigenti e giocatori passano ma la storia rimane. Trodica barcolla ma non molla!”.