Le 5 squadre italiane che hanno contribuito alla vittoria nel Mondiale
Sapevi che la nostra Nazionale condivide il secondo posto per numero di vittorie nella Coppa del Mondo? A partire dalla prima edizione nel 1930 siamo riusciti a vincere il trofeo ben 4 volte, la più recente nel 2006 con la sconfitta della Francia ai rigori.
Purtroppo gli Azzurri non sono riusciti a qualificarsi per questa edizione, e quindi quest’anno non potrai fare le tue scommesse sull’Italia sul sito Betfair scommesse.
Nonostante la mancata qualificazione ai Mondiali di quest’anno possiamo contare sulle giovani promesse provenienti dalle giovanili della Serie A. Queste hanno infatti tutto il potenziale per rimpiazzare i più “anziani” della Nazionale. In questo articolo vedremo quali sono le squadre che hanno maggiori possibilità di formare i futuri campioni della Coppa del Mondo.
JUVENTUS: 18 GIOCATORI
In Italia la Juventus è una delle squadre migliori. Il club ha vinto ben 34 scudetti, 13 Coppe Italia e 7 Supercoppe Italiane. Il successo in Italia e in Europa lo rende uno dei club più quotati a livello nazionale. La Juve ha quindi formato diversi giocatori italiani molto forti, e tra questi alcuni sono riusciti a vincere la prestigiosa Coppa del Mondo. In totale la Juventus ha formato 18 giocatori che hanno vinto la Coppa del Mondo. La maggioranza di questi nell’edizione del 1982, quando gli Azzurri hanno sconfitto la Germania 3-1 in finale. Quell’anno la Juventus ha contribuito con giocatori come Dino Zoff, Gaetano Scirea, Claudio Gentile, Antonio Cabrini, Marco Tardelli e Paolo Rossi.
INTER: 11 GIOCATORI
Al secondo posto dopo la Juventus troviamo L’Inter, che ha sfornato un gran numero di giocatori campioni del mondo. Questi sono ben 11 e includono anche Marco Materazzi, unico giocatore neroazzurro della Nazionale vincente nel 2006. Il resto dei campioni provenienti dall’Inter ha giocato nelle Nazionali vincenti del
1934, 1938 o 1982. Tra questi ci sono Alessandro Altobelli (1982), Ugo Locatelli (1938) e Gianpiero Combi (1934).
ROMA: 6 GIOCATORI
La Roma ha contribuito alla vittoria nei Mondiali 2006 con 3 giocatori: Simone Perrotta, Francesco Totti e Daniele De Rossi. Tutti e tre hanno avuto un ruolo chiave nel successo finale. De Rossi, nonostante non abbia giocato in 4 partite per una squalifica, ha segnato uno dei rigori nella finale contro la Francia. Gli altri campioni
mondiali giallorossi sono Attilio Ferraris (1934), Enrique Guaita (1934) e Bruno Conti (1982).
BOLOGNA: 4 GIOCATORI
Un altro club ad aver sorprendentemente formato dei campioni mondiali è il Bologna. Alla fine degli anni ’20 e negli anni ’30 il Bologna era una delle migliori squadre in Italia, e in quel periodo ha vinto lo scudetto per ben 5 volte. Chiaramente, questo vuol dire che alcuni dei migliori giocatori dell’epoca provenivano dal Bologna. Uno di questi era Andrea Schiavo, uno degli attaccanti a segnare più goal nella sua generazione, che ha giocato per il club per tutta la sua carriera. Schiavo ha avuto anche un ruolo chiave nella Nazionale vincente ai Mondiali del 1934. Altri campioni mondiali provenienti dal Bologna sono Michele Andreolo, Amedeo Biavati e Eraldo Monzeglio.
MILAN: 3 GIOCATORI
Anche se il Milan è una delle squadre più titolate in Italia, il numero di campioni del mondo rossoneri è minore rispetto agli altri club italiani. Eppure, i tre campioni del mondo provenienti dal Milan hanno avuto un ruolo importante nella Nazionale. Nel club, Gennaro Gattuso e Andrea Pirlo formavano un bel gruppo di centrocampo, e questo è stato un fattore determinante nella quarta vittoria italiana ai Mondiali del 2006. Fulvio Collovati ha giocato invece nell’edizione del 1982, quando l’Italia ha battuto la Germania in finale.
Nonostante queste squadre abbiano formato la maggior parte dei campioni mondiali italiani, anche altri club hanno dato il loro contributo. Tra questi ci sono il Torino, il Parma, il Napoli, il Palermo, la Fiorentina, l’Udinese, la Lazio e la Triestina. Tutti questi hanno formato almeno un campione che ha vinto la Coppa del Mondo nel
corso della sua carriera.
Scritto da La Redazione il 17/07/2018