LA PRIMA VOLTA. Stefano Sensi si racconta: "Da Urbania alla Nazionale"
Dalla prima partita con la formazione durantina a 5 anni ("Giocavo con i più grandi"), all'esordio con l'Under 17 ("Subentrai con la Germania"), fino al ricordo da tifoso nel 2006: "Al gol di Grosso un urlo incredibile"
Un CT marchigiano come Roberto Mancini non poteva che dare l’opportunità della prima convocazione in Nazionale ad uno dei maggiori talenti tra i centrocampisti azzurri in circolazione, marchigiano ovviamente. Parliamo di Stefano Sensi (foto), cresciuto nella sua Urbania, società dalla quale ha spiccato il volo verso il Sassuolo passando nel mezzo la propria maturità con il San Marino e poi col Cesena che lo ha portato nel grande calcio. Sul profilo Twitter della nazionale azzurra si è raccontato proprio Sensi, attraverso le sue “prime volte”, partendo dagli inizi ad Urbania dove “avevo 5 anni e giocavo con mio fratello che ne aveva 8 ma ero abituato a non essere il più grande. Inizialmente avevo iniziato come portiere ma poi mi hanno tolto da li. Spesso mi hanno detto che ero basso per fare il calciatore, la prima volta addirittura ad 8 anni. Ma ad essere impressionato veramente dagli avversari diciamo da San Marino: incontrai elementi molto fisici e ben più strutturati di me”.
La maglia azzurra come un sogno, prima da tifoso e poi con l’esperienza nelle giovanili: “Il ricordo è il Mondiale del 2006, lo guardavamo tutti insieme nel mio paese: ci riunivamo nel campo di basket e al gol di Grosso il ricordo è indelebile, un’esplosione di gioia incredibile. Poi la prima volta che ho indossato la maglia della nazionale Under 17 contro la Germania: entrai dalla panchina ma mi son fatto trovare pronto”.
Tra le sue prime volte manca invece quella nella quale ha incontrato sul campo il suo idolo: “Non accadrà purtroppo perché il mio idolo è Xavi e quindi non sarà possibile”.