Gallo di Petriano – Una rasoiata di destro, non il suo piede migliore, di Giacomo Nobili (foto) riporta il sereno in casa rossoblù dopo le due sconfitte esterne consecutive che avevano fatto scivolare la formazione di Gastone Mariotti nella zona rossa della classifica. Altalena di reti ed emozioni che di certo non hanno fatto annoiare l’infreddolito pubblico presente. Partono bene i locali che al 1’ hanno una doppia occasione con Muratori e Bartolini, si salva con affanno la difesa ospite. Al 6’ ci prova De Cesare dalla lunga distanza ma il giovane Mazzini non si fa sorprendere. Palo di Bartolini al 15’ con un potente diagonale dove Renzi nulla avrebbe potuto. Muratori al 20’ porta in vantaggio i suoi cogliendo l’incrocio più lontano al termine di una serpentina degna del miglior Tomba. Il vantaggio invece di caricare l’Atletico sveglia il Grottammare che nel giro di 10’ minuti ribalta il risultato prima con Traini al 30’ (bordata da fuori area su assist dello sgusciante Jallow) poi con una girata di De Panicis ben servito da Vallorani. Cala il gelo sul Comunale e ci vuole una strigliata di mister Mariotti per far uscire dagli spogliatoi undici leoni. Ad inizio ripresa è Jallow, con la sua velocità, a mettere pressione alla difesa locale ma poi i suoi servizi non trovano compagni pronti alla conclusione. Qualche protesta per la rete annullata per fuorigioco a Muratori al 10’ e un altro palo (di testa) di Bartolini al 15’ prima del pareggio di testa del neo entrato Radi (lui il più piccolo in mezzo a tanti giganti) su una punizione ben calciata da Belkaid al 22’. Adesso è un assedio dei locali che vogliono la vittoria: Muratori al 30’ di testa accarezza la traversa, Giacomo Nobili sempre più incontenibile nella fascia sinistra (37’) si accentra e coglie l’angolino più lontano dove Renzi non può arrivare. Si scatena così la festa rossoblù con sorpasso anche in classifica e solo qualche mischia nel lunghissimo recupero farà tenere il fiato sospeso prima del triplice fischio finale. Sufficiente l’operato dell’arbitro per una partita a tratti spigolosa.(Giuseppe Stulzini)