Veregrense, l'esperienza di Renzi per Pulcini e Giovanissimi cadetti
Ex giocatore e allenatore professionista, da tre anni lavora nella società del presidente Medici
MONTEGRANARO. Di storia sui campi di calcio ne ha vissuta parecchia, da qualche anno trasmette passione e segreti ai più giovani. Stefano Renzi (foto), da tre anni al settore giovanile della Veregrense, ha alle spalle una brillante carriera nel calcio professionistico. Da giocatore ha militato tra C1 e C2 con Civitanovese, Fermana, Pro Patria, Nocerina, Grosseto poi nei dilettanti con Montegiorgio e Porto Sant'Elpidio. Da tecnico ha fatto il secondo a Fabio Brini in Serie B e ha lavorato nel settore giovanile del Messina ai tempi della Serie A, vanta perfino un'esperienza a Malta. Poi Santegidiese, Civitanovese, tre anni a Montegranaro con Giovanissimi, Allievi e Prima squadra, Elpidiense, Spes Valdaso... Lui è nato a Sant'Elpidio a Mare ma è un civitanovese a tutti gli effetti. Tre anni fa la chiamata del presidente Simone Medici e... "... e ho deciso di restare ad allenare i ragazzi e non partire più - precisa subito Renzi - questa è una società ottima con un presidente presente, noi tutti cerchiamo di lavorare al meglio, abbiamo intrapreso un percorso di crescita e direi che siamo sulla buona strada".
A lui sono affidati i gruppi Pulcini 2009 e i Giovanissimi cadetti (vedi il campionato): "Si sta lavorando bene con i Giovanissimi - spiega - io guardo a maggio, quello è l'obiettivo e lì vedremo la crescita dei ragazzi. Posso dire che da un paio di mesi il gruppo ha fatto passi in avanti importanti, anche dal punto dei vista dei risultati sul campo. Si lavora con armonia, il calcio ti impone di migliorarti sempre e guardare in alto, alle società più importanti".
Quello di oggi è un calcio diverso da quello vissuto dal Renzi giocatore: "Sì, il calcio è cambiato in questi anni, viviamo in tempidiversi e bisogna adeguarsi ma certe regole, come l'educazione, vanno mantenute. La mia metodologia di allenamento? Sono stato un estimatore dell'Ajax, di Coerver, da qui il suo metodo e l'insegnamento della tecnica, che è basilare nella formazione dei ragazzi".