Gagliardini, saracinesca del P.S. Elpidio: solo 3 gol in 10 partite!
Quella elpidiense è la miglior difesa dell'Eccellenza. "Tanto lavoro ed una grande organizzazione alla base dei buoni risultati"
PORTO SANT'ELPIDIO. Si conferma imperforabile la difesa del Porto Sant'Elpidio che nelle prime 10 gare di campionato ha subito solo 3 reti. Protagonista anche nella gara contro il Marina il portiere Federico Gagliardini (foto), arrivato in estate nella cittadina calzaturiera: “Lo scorso anno ho disputato la prima parte di stagione con il Messina e poi sono andato a Chiaravalle alla Biagio Nazzaro. In estate si è presentata questa opportunità, la società è seria, il progetto interessante ed ho deciso di dare la mia disponbilità”.
Da un punto di vista logistico, ancora uno spostamento.
“Io sono di Marina di Montemarciano e ieri per me era un derby. Durante la settimana per gli allenamenti ho trovato una sistemazione a Porto S. Elpidio. Tutto sommato sono a mio agio e l'ambiente è tranquillo”.
Anche per merito tuo avete una difesa a prova di bomba, qual'è il segreto?
“Nessun segreto, tanto lavoro ed organizzazione. Il merito va diviso con tutta la squadra, a partire dagli attaccanti che fanno un grosso lavoro di pressing e di sacrificio, con i centrocampisti che fanno una grande copertura e naturalmente con tutti i difensori, sempre concentrati ed attenti ai movimenti in campo. Io cerco di fare la mia parte, come tutti”.
Naturalmente dietro c'è tutta la preparazione nel corso della settimana.
“Conta molto la qualità dei singoli che è certamente elevata, ma è fondamentale l'organizzazione che siamo riusciti a darci. Da questo punto di vista il merito è di uno staff tecnico di primissimo ordine che oltre ad un mister di valore come Mengo, può contare su altre persone molto preparate e sempre attente a tutte le novità”.
Da quanto dici l'ambiente di Porto Sant'Elpidio non ti dispiace.
“Mi trovo benissimo, come dicevo società seria, organizzazione da categorie superiori, compagni di squadra bravi e soprattutto di grande spessore dal punto di vista umano. Sono contento della mia scelta”.
Quali obiettivi volete raggiungere in questa stagione?
“Non abbiamo traguardi specifici, vogliamo crescere e migliorare e lavoriamo tanto per farlo. Il nostro obiettivo è dare sempre il massimo delle nostre possibilità, onestamente non sappiamo dove tutto ciò ci possa portare. Diciamo che è una sorpresa anche per noi, a fine stagione vedremo dove saremo arrivati”.
Il tuo cognome fa pensare anche a Roberto, calciatore dell'Inter e della Nazionale.
“Si siamo cugini, i nostri genitori sono fratelli originari di Cupramontana. Mio zio è andato via molto giovane per lavoro e Roberto è bergamasco a tutti gli effetti. Ci sentiamo talvolta, ma molto raramente. Per assurdo ci vedevamo di più qualche anno fa, quando io ero nelle giovanili della Juventus e lui in quelle dell'Atalanta e venivamo convocati entrambi nelle Nazionali giovanili. Essendo cresciuti molto lontani l'uno dall'altro non si è sviluppata quella complicità che a volte scatta tra cugini, ma è ovvio che sono molto contento per la sua carriera”.