Insulti all'arbitro a fine gara: il Montalto smentisce categoricamente
Il dirigente Claudio Felici: "Nessun comportamento violento, nessuna aggressione, nessuna frase offensiva"
MONTALTO DELLE MARCHE. Il FC Montalto ha deciso di non presentare ricorso contro le sanzioni imposte dal Giudice Sportivo per quanto accaduto nel corso del match perso 3-4 contro il Porto D’Ascoli nel girone D del campionato regionale Juniores Under 19. Secondo il referto arbitrale sarebbe stato rilevato un comportamento gravemente scorretto da parte dei dirigenti ed in particolare di Claudio Felici che, da come si legge, a fine gara, dopo essere entrato abusivamente nel terreno di gioco,avrebbe spintonato l'arbitro e successivamente, prima che il direttore di gara potesse fare rientro nello spogliatoio, lo avrebbe colpito con una forte manata al petto provocandogli momentaneamente dolore, nello stesso frangente avrebbe rivolto allo stesso espressioni blasfeme. Per tali presunti fatti, Felici veniva inibito allo svolgimento di ogni attività fino al 30 giugno 2019, mentre alla Società è stata inflitta un’ammenda di 250 euro per le presunte minacce e per gli insulti asseritamente rivolti all'arbitro da parte della tifoseria.
Il Montalto ha annunciato di non impugnare la decisione, poiché appare chiaro che, da Regolamento, il referto dell’arbitro non può essere smentito se non dallo stesso arbitro e quindi, anche se quanto scritto non corrisponde a quanto realmente accaduto, non sarà presentato ricorso. Comunque, nessun comportamento violento vi è stato, infatti, da parte dei dirigenti e nessun insulto o minaccia da parte della tifoseria. A tal proposito verrà chiesto un incontro chiarificatore con il direttore di gara per capire le ragioni che hanno indotto a redigere tale referto. Vista la gravità delle accuse mosse e la rapida diffusione di "sentenze popolari" e, soprattutto, non essendovi corrispondenza tra i fatti narrati e quanto realmente accaduto, il FC Montalto si riserva però di procedere in ogni sede necessaria per le gravi calunnie rivolte.
Il dirigente Claudio Felici: “Vorrei spendere due parole sui fatti accaduti quel pomeriggio. Essendo in quell’occasione dirigente responsabile dell’arbitro sono entrato nel terreno di gioco, dopo il triplice fischio finale, solo per salvaguardare la sua incolumità e di certo non abusivamente. Aveva talmente inasprito ed esasperato gli animi di tutti i giocatori in campo, avendone espulsi ben cinque, come anche la tifoseria, che temevo potesse generarsi una rissa. Proprio per tale motivo l’ho scortato fino allo spogliatoio e nel frangente ho cercato un confronto per capire come mai la partita si fosse conclusa in quel modo. La sua risposta è stata - la colpa non è mia, siete voi che dovete imparare a giocare a calcio - A mio avviso il sig. Fabio Federici, giovane arbitro di Ascoli Piceno, ha gestito male la gara e ha compiuto numerosi errori nell'arbitraggio, tanto che la società del Porto D'Ascoli, che saluto e ringrazio per l’incredibile sportività dimostrata, ha perfino rinunciato, a suo svantaggio, a due punizioni e ad un fallo laterale! Per come si sono svolti i fatti sembrava che il giovane arbitro fosse mal disposto nei confronti del Montalto e, dopo che il risultato si è ribaltato da 3-1 per il Montalto a 3-4 per il Porto D'Ascoli, la tifoseria si è animata generando un clima di tensione che, come ho già detto, ho cercato semplicemente di alleviare per il timore che potesse verificarsi qualche evento spiacevole. Concludo dicendo che sono contro la violenza in ogni sua forma e smentisco fermamente quanto mi viene contestato. Quella domenica pomeriggio non ho tenuto nessun comportamento violento nei confronti del direttore di gara ma, al contrario, ho fatto quanto necessario per salvaguardarne l'incolumità fino alla fine dell'incontro. Colgo l'occasione per invitare tutti a riflettere sulle importanti responsabilità di una società sportiva, che si impegna al massimo nell'arco di un intero anno e con sacrifici cerca di tenere dignitosamente in piedi il settore giovanile, insegnando ai ragazzi il regolamento, la disciplina e il fair play affinchè si possano raggiungere i migliori risultati. Dispiace poi vedere che tutto l'impegno profuso viene sminuito e svilito da un referto che non corrisponde assolutamente al vero e che, solo perchè proveniente da un Direttore di gara, appare verità assoluta! Ad ogni modo, nonostante simili spiacevoli episodi il mio impegno sarà sempre lo stesso, non potendo permettere che accuse infondate come quelle che mi sono state rivolte e fatti sgradevoli come quelli accaduti, possano incidere sull'interesse, sempre prevalente, che è quello di condurre al meglio la Società sportiva e pensare al bene dei ragazzi".