PROFESSIONE ALLENATORE. Trent'anni di panchina per Gigi Zaini!
Ascolano, 52 anni, ha iniziato con il Bella Napoli in Terza categoria, arrivando fino alla Serie D passando anche da vice in Serie C con Giulianova e Samb
Ha concluso anticipatamente, di comune accordo, la sua esperienza al Monticelli ma resta una carriera da allenatore lunga 30 anni. Un lungo viaggio iniziato nel 1988 per Luigi Zaini, ascolano doc, che muove i primi passi da tecnico in Terza categoria: “Era la stagione 1987-1988 ed eravamo in Terza categoria, avevo appena 22 anni, con l’allora Bella Napoli – racconta - le gare casalinghe le giocavamo al mitico Squarcia. Giocavo per divertirmi in Terza categoria dopo il problema serio avuto al ginocchio. Ci furono dei problemi con l’allenatore e mi affidarono, insieme ad un compagno di squadra, il compito di allenare. Nacque li la mia passione per questa professione e anche l’anno successivo rimasi li in Terza categoria”. Due stagioni con gli “over” per capire che quell’aspetto del calcio gli piaceva e, nel 1990, il passaggio ai giovani.
LE GIOVANILI. “Andai alla Juventina, altra squadra storica di Ascoli presieduta allora da Roberto Benigni, poi presidente dei bianconeri. Lì sono stati tre anni importanti, di crescita nel settore giovanile che hanno spalancato anche la porta verso altre squadre in Abruzzo ma anche nel calcio che conta con i giovani della Samb e dell’Ascoli”. In quegli anni, intorno al 1990, è anche osservatore per l’Andria Calcio per un bagaglio di esperienze che si allarga ulteriormente anche come osservatore del Parma tra il 2000 e il 2002 grazie a Tiziano Manfrin.
GLI ANNI DA SECONDO. Come quelle vissute da vice allenatore: “La prima fu alla Samb con Gigi Voltattorni. La società era in crisi e a Gigi fu affidata la prima squadra, scelse me come vice. Grazie all’aiuto dei senatori come Colonnelli arrivò una salvezza incredibile con il Lumezzane grazie a tre gol di Docente e uno di Bagalini. Poi sono stato al fianco di Massimiliano Favo al Giulianova, altro bel momento”. Ma resta nell’orbita del settore giovanile fino al 2008.
LA SVOLTA CON I GRANDI. “La prima panchina over è arrivata nel 2008-2009 con l’Avis Ripatransone in Prima categoria dove arrivarono anche un paio di finali playoff prima della Cuprense in Promozione e il salto in Eccellenza con il Grottammare prima, poi con il Tolentino e il ritorno successivo al Grottammare prima del salto in Serie D con la Folgore Veregra. Infine il Tolentino lo scorso anno e l’avventura interrotta al Monticelli quest’anno. Qualche esperienza negativa ultimamente c’è stata ma si guarda sempre avanti”.
LE EMOZIONI. “Che tu sia tra i professionisti, i dilettanti o le giovanili cambia poco. Riesci ad entusiasmarti e emozionarti anche per il gol di un ragazzino che magari non ha grandi qualità e fa gol per caso. Così come i successi in categorie superiori. Le emozioni sono simili, cambiano in relazione al contesto ma vivi di queste cose ed è proprio la passione a tenerci vivi”.
RICORDI E ORGOGLIO. “Tanti ragazzi che ho allenato di cui ho bellissimi ricordi, ne dico due su tutti come Luca Cognigni e Gianclaudio Lori, che in C hanno fatto grandissime cose. In trent’anni ho dovuto sgomitare molto ma posso dire con orgoglio sempre da solo, con i risultati da portare a casa e con tanto studio. Grazie a questo e alla passione assoluta è arrivato anche il patentino Uefa A da professionista qualche anno fa, tutto in un percorso di crescita che non deve mai fermarsi”.