Simone Boldrighini dice stop: "Lascio il calcio giocato. Con amarezza"
Dopo 27 anni passati sui campi di calcio dilettantistici Simone Boldrighini (foto), classe 1985, dice stop.
Sono stati anni fantastici quelli vissuti sui campi (Ponterio, Montenovo, Torre San Marco, Valmetauro, Monteporzio, Virtus Castelvecchio, Corinaldo, alcune delle squadre dove ha giocato) anni che non torneranno più perché come ogni favola c'è un inizio e c'è una fine.
"Lascio con un po' di rammarico - racconta - avevo iniziato la stagione con buoni propositi ad Arcevia in Prima categoria, poi a metà ottobre una brutta pubalgia mi ha costretto ai box, in questo lasso di tempo dove ho avuto modo di pensare molto sul mio futuro, ho preso questa decisione molto sofferta credetemi, per me il calcio rappresenta tutto, è la libertà. Ormai inizio ad avere una certa età (33 anni, ndr) - sottolinea ridendo - non è certo l'età che mi ha fermato, sono ancora in formissima, ma sono stati i vari acciacchi e la non voglia di rimettermi in gioco".
Boldrighini allarga gli orizzonti del suo ragionamento. "Anche il calcio dilettantistico è cambiato in questi anni, dove chi arriva con lo sponsor gioca anche con 40 di febbre e invece chi magari meriterebbe un opportunità se ne sta a sedere. Ho iniziato a dare i primi calci al Ponterio a 7 anni, ero un ragazzino pieno di speranze come tutti a quell'età, poi ho fatto tutta la trafila al Marotta Calcio fino alla prima squadra dove debuttai a 17 anni in Coppa Marche contro l'allora Villa 95 con mister Lamberto Olivi, sono stato catapultato tra gli over e non sapevo come comportarmi, immagina un 17enne che gioca con quelli di 30 dove una parola è troppa e due sono poche... il carattere mi ha salvato, mi facevo rispettare, poi un infortunio in allenamento al metacarpo della mano destra mi ha fatto perdere il posto nella Juniores e di conseguenza anche la casacca rossoblu. Da lì in poi ho girovagato indossando le maglie di Torre San Marco, Monte Porzio, Senigallia Calcio, Borghetto, Corinaldo, Barbara (Eccellenza), Ponterio (3 anni con un campionato vinto da allenatore dei portieri e giocatore), ultima esperienza ad Arcevia in Prima categoria".
Qualche curiosità. Da allenatore dei portieri con il Ponterio ha raggiunto una salvezza ai playout, un 6° posto e un campionato vinto. A Corinaldo ha vinto un campionato con la Juniores.
"Se potevo fare di più? Certo, tutti possiamo fare di più, basta cambiare il sistema e far giocare chi merita, una società deve avere coraggio e far giocare i propri giovani, i soldi a queste latitudini sono pochi, la valorizzazione dei settori giovanili la deve far da padrona invece non è così, almeno per la maggior parte delle squadre. Ora resto in attesa di un progetto serio dove poter allenare i giovani portieri.
Ringrazio tutte le squadre dove ho militato e tutta la gente che mi ha voluto bene in questi anni.
Il calcio resta lo sport più bello del mondo, certo mi mancherà lo spogliatoio, la tensione prima di una gara, il discorso del mister, tutte cose che sono state il pane in questi anni, staccare le spina non è facile, per fortuna ho una ragazza che qualche volta mi fa regionare...".