Da Max Allegri e Cellino alla Sangiustese: la storia di Ignazio Carta!
Cresciuto nella Primavera del Cagliari è approdato da poco in rossoblù: "Il mister mi portò con lui in prima squadra, andai anche in ritiro. Il presidente mi considerava un talismano. Peccato l'esonero del mister a campionato in corso, altrimenti forse avrei fatto l'esordio"
MONTE SAN GIUSTO. Da talismano di Cellino e cocco di Max Allegri, alla ripartenza con la Sangiustese. Storia particolare quella di Ignazio Carta (foto), ultimo arrivato in ordine di tempo in maglia rossoblù reduce da una prima parte di stagione nell’ombra della Vis Pesaro. “Sono arrivato lunedì e mercoledì sono sceso in campo a Campobasso – sorride il centrocampista – non sapevo neanche ci fosse il recupero in Molise. Poi domenica col Montegiorgio addirittura da titolare. Non giocavo da maggio in pratica e sto facendo un po’ fatica fisicamente ma l’ambiente e il gruppo è ottimo, è un piacere essere qui. Penso che potremmo anche ritagliarci un posto tra le prime cinque”.
La storia di Carta è particolarissima perché ai tempi della Primavera del Cagliari era non giro della prima squadra allora allenata da Max Allegri: “Mi capitò di fare un allenamento a metà anno on i grandi e da lì mister Allegri mi portò sempre con loro. Nella stagione successiva, mi fece aggregare con in ritiro. Tutte le volte che mi vedeva era una festa, si interessava del mio rendimento scolastico, era sempre positivo: diciamo che ero il suo cocco e sono anche diventato il portafortuna del Presidente che era molto scaramantico. Venivo sempre convocato con la prima squadra e magari avrei potuto anche esordire. Peccato che verso marzo-aprile venne fuori la storia che il mister si era già legato al Milan e quindi, con il Cagliari già salvo, Cellino lo esonerò. Però poi è andata così. Nessun rimpianto, la stima resta”.