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IL CASO. Le donne non capiscono di calcio? Sentite Chiara Brutti...

La dichiarazione di Fulvio Collovati ha scatenato una bufera. "Faccio mie le parole di Regina Baresi - risponde la giocatrice della Vis Faleria Porto Sant'Elpidio - se volete vi spiego il fuorigioco, la Var, il 4-3-3, la difesa a zona e quanto un uomo può essere ancora limitato nel 2019'

Hanno fatto molto rumore le dichiarazioni rilasciate domenica dall'ex calciatore Fulvio Collovati nel corso della trasmissione di Rai2 "Quelli che il calcio". Durante un collegamento esterno l'ex campione del mondo ha detto: "Quando sento parlare una donna di tattica... mancano gli esterni... mi si rivolta lo stomaco". I conduttori del programma tentano di stemperare gli animi ma Collovati prosegue nelle sue dichiarazioni, "se tu parli della partita... com'è andata, così... bene. Ma non puoi parlare di tattica perché una donna non ne capisce come un uomo. Non c'è niente da fare". Collovati si è scusato lunedì sera via Twitter ma intanto le frasi sono passate come sessiste e maschiliste dividendo il popolo del web. E intanto la Rai ha deciso di sospenderlo dalla trasmissione per due puntate fino al 9 marzo.

Ma davvero le donne non capiscono di calcio? Non ditelo a chi a calcio gioca come Chiara Brutti (foto), 21 anni, giocatrice della Vis Faleria Porto Sant'Elpidio (categoria Eccellenza) e con un passato al Monturano Campiglione e alla Jesina.
"Cosa rispondo a Collovati? Faccio mie le parole di Regina Baresi, capitano dell'Inter: 'Se volete vi spiego il fuorigioco, la Var, il 4-3-3, la difesa a zona e quanto un uomo può essere ancora limitato nel 2019'. "Purtroppo
- sottolinea Chiara Brutti - il calcio è considerato un mondo maschile e le donne che cercano di entrare, violano il loro territorio, ci vedono come qualcosa di sbagliato ed essere uomini mancati, per non parlare dei vari insulti ricevuti da Tavecchio e Belolli. Bisogna creare dei vertici Figc composti da sole donne ricordandoci che le ragazze qualche tempo fa hanno scioperato una giornata per smuovere qualcosa e farsi sentire dalla Federazione. A muoversi dovrebbe essere il mondo politico e dirigenziale e purtroppo non c'è il coraggio di cambiare il sistema. Adesso le società professionistiche hanno l’obbligo di creare una loro squadra femminile ma non tutte lo fanno, tante preferiscono pagare la multa e non fare niente. Altro problema è la comunicazione internet, giornali e televisione dovrebbero porre l’attenzione verso il calcio femminile invece se ne parla molto poco, solo quest’anno Sky propone ogni settimana una partita di serie A e già è qualcosa". Collovati prenda nota...

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  Scritto da La Redazione il 20/02/2019
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