Paradisi: "Troppo comodo colpire la reazione agli insulti razzisti!"
Il presidente della Palmense, nel preannunciare reclamo alla squalifica del suo giocatore, sottolinea le pesanti provocazioni subite dal ragazzo
MARINA PALMENSE. Sorpresa e sconcerto in casa della Palmense alla lettura del Comunicato Ufficiale della Federazione, che riporta la pesante squalifica comminata al calciatore Franck Kouassi (foto) per comportamento violento nei confronti di un avversario, durante la gara del campionato di Promozione con il Monturano Campiglione.
“Nel deplorare il comportamento del nostro tesserato – ci dice al telefono il presidente della Palmense Giuliano Paradisi – non possiamo tacere davanti ad una decisone che riteniamo sproporzionata e profondamente ingiusta. E' vero che Kouassi ha reagito, ma lo ha fatto perchè è stato pesantemente provocato con epiteti irripetibili tutti a sfondo razzista. Non si è trattato di un fallo di gioco e di una situazione che può verificarsi normalmente sui campi di calcio, ma di una vera e propria aggressione verbale, della quale l'assistente dell'arbitro ha stranamente visto e sentito solo la parte finale. L'episodio è avvenuto lontano dall'azione e l'arbitro della gara, la Sig.na Samira Curia, non poteva rendersene conto, ma il suo assistente era a pochi passi e fa specie che abbia visto e sentito solo una parte dell'accaduto. Naturalmente – prosegue il presidente – presenteremo reclamo avverso la decisione del Giudice Sportivo, ritenendo sproporzionata la pena e soprattutto che non siano state tenute in considrazione le provocazioni, ripeto pesantissime, subite dal nostro tesserato. Per altro Kouassi, nella scorsa stagione alla Sangiorgese e quest'anno con noi, ha sempre dimostrato grande serietà ed educazione, non andando mai oltre i limiti delle regole sportive e se è stato squalificato è avvenuto per qualche ammonizione, alla quale un difensore come lui può sempre andare incontro. Facciamo fatica a capire come e perchè, sabato scorso a Monte Urano, il ragazzo sia completamente impazzito e senza nessuna motivazione, abbia iniziato a colpire un avversario che passava li per caso. Siamo convinti che occorra un'attenta riflessione sia in campo sportivo che sociale, al fine di porre un limite a questa deriva discriminatoria legata al colore della pelle. Chiederemo pertanto giustizia nelle sedi opportune – chiude il presidente Paradisi - e siamo convinti che l'avremo, ma ci avrebbe fatto piacere un diverso atteggiamento anche da parte del Giudice Sportivo che non ha esaminato la vicenda in tutto il suo contesto, ma si è limitato solo alla fase finale. Se permettete, così è troppo comodo!”.