Tignum. I giovani portieri (e non solo) affidati ad Andrea Innamorati
32 anni, laureato Isef ed ex numero uno: a lui sono affidati Primi Calci e Piccoli Amici ma anche la crescita dei numeri uno del Montegiorgio
MONTEGIORGIO. Una figura specifica ma importante che punta a valorizzare i numeri uno. Il ruolo del preparatore dei portieri è importante anche (o forse soprattutto) in un settore giovanile e non fa eccezione la Tignum che si avvale, in questo ruolo, di Andrea Innamorati, classe 1986 (nella foto insieme ai suoi giovani numeri uno). Non solo preparatore dei portieri ma istruttore nella Scuola Calcio rossoblù per lui che ha un passato anche piuttosto recente da numero uno.
Da quanti anni collabori con il settore giovanile della Tignum e quali categorie alleni? In particolare poi ti occupi dei numeri uno, giusto?
“Chiusa l'esperienza nel settore giovanile del Tolentino, dal 2011 collaboro con il Montegiorgio, all'incirca sono dunque 8 anni. Attualmente il mio ruolo principale è quello di Preparatore dei Portieri di tutte le categorie del Settore Giovanile dai Pulcini agli Allievi fino alla Juniores Nazionale. Inoltre nella Scuola Calcio sono istruttore delle categorie Primi Calci e Piccoli Amici insieme al mister Piero Giancamilli”.
Quali principi seguite come settore giovanile come istruttori e soprattutto quali sono i tasti principali che vanno toccati visto che sei anche laureato Isef?
“Nella Scuola Calcio con i Piccoli Amici e Primi Calci l'obiettivo principale è quello di lavorare sugli schemi motori di base, sulle capacità coordinative, psicomotorie e nello sviluppo della tecnica di base attraverso esercitazioni in forma giocosa. Gli obiettivi formativi e di sviluppo cambiano invece nei giovani portieri perchè avendo a che fare con tutte le fasce d'età, le finalità sono diverse e devono toccare tutti gli aspetti importanti del ruolo”.
Preparatore dei portieri: come cambia questo ruolo allenando ragazzi adolescenti fino ai più grandi? Cosa si deve "preparare" nelle varie età differenti?
“Una cosa che non deve mai mancare nell'allenamento è l'aspetto tecnico. Fondamentale inoltre, fin dalle prime età, lavorare sulle capacità coordinative che sicuramente aiutano all'apprendimento della tecnica specifica del ruolo del portiere. Nelle categorie superiori dai Giovanissimi in poi si lavora in modo progressivo e con programmazione studiata sulle capacità condizionali come la forza, la velocità e la flessibilità. C’è anche l’aspetto psicologico perchè questo ruolo oltre a richiedere qualità tecnico-fisiche richiede anche una grande qualità mentale. Oltre agli aspetti sopra elencati la mia formazione prevede anche quella di responsabilizzare i ragazzi, in campo e non, rispettando le regole degli allenatori, saper prendere decisioni e comportarsi sempre in modo corretto ed educato verso tutti”.
Come ti trovi a Montegiorgio con la società e anche con i colleghi? Dal punto di vista della collaborazione tra le parti come vi relazionate con il vostro responsabile tecnico e soprattutto quale modello di crescita dei ragazzi proponete?
“A Montegiorgio mi sento come se fossi a casa, mi trovo bene ed il mio ruolo di preparatore mi permette di collaborare ed essere a contatto con tutti gli allenatori del settore giovanile ed in particolare con il nostro responsabile Andrea Del Gatto di cui ho molta stima. L'obiettivo primario è la formazione del ragazzo, del rispetto delle regole e di attaccamento alla maglia”.
A livello di strutture non è stata una stagione semplice per vari motivi: pensi che si possa migliorare nel prossimo anno magari con il ritorno in pianta stabile al Marziali e sfruttando anche altre situazioni?
“Sicuramente a livello di strutture non è stata una stagione molto facile, sia per la scuola calcio, il settore giovanile ma anche per la prima squadra. Nonostante ciò il lavoro fatto fin ora è molto positivo, speriamo che dal prossimo anno la situazione migliori. Ci siamo comunque adattati sfruttando campi sportivi di paesi limitrofi a Montegiorgio. Sogno un centro sportivo in sintetico, "una casa", un punto di riferimento, che possa dare la possibilità al settore giovanile di Montegiorgio di allenarsi e crescere con tranquillità e serenità”.
Sei operativo con Juniores Nazionale e prima squadra, collaborando con Fabio Roscioli e con il preparatore dei portieri Marco Paolini tra i big. Come stai vivendo questa duplice esperienza? Per il futuro ti vedi più istruttore delle giovanili oppure ti vorresti sempre più specializzare nel ruolo di preparatore dei portieri?
“Quest'anno oltre a lavorare con tutti i portieri del settore giovanile seguo da vicino la Juniores Nazionale dove ho trovato un mio vecchio compagno di squadra, Fabio Roscioli, persona bravissima e preparata. Inoltre ad inizio stagione mi è stata data la possibilità di allenare i portieri della prima squadra proprio nel primo anno nella storia del Montegiorgio in serie D e quindi di collaborare con Marco Paolini, con mister Paci e il vice Del Gatto. Di questo molto contento e ne faccio esperienza. Sicuramente lavorare con i più "grandi" in una categoria così alta come la D è un sogno che si avvera e quindi ringrazio chi ha avuto fiducia in me. Mi piace lavorare nel settore giovanile come preparatore dei portieri ma allo stesso tempo anche nelle prime squadre sempre come preparatore. Nel prossimo settembre inizierò un Master universitario con la FIGC come "preparatore atletico professionista" per ampliare il mio bagaglio di studi e sfruttarlo in futuro”.