Tifosi che augurano la morte? Montesi: "Macchè! Solo sfottò"
Il presidente della Serrana risponde al racconto di una tifosa presente alla partita contro la Labor
Era una partita molto sentita quella tra Serrana e Labor (finita 4-1), oltre 300 persone sugli spalti, ma per il presidente della società di casa Marco Montesi non c'è stato nulla di anomalo. "Ho letto la lettera di quella tifosa - ci dice - io personalmente non ho sentito nessuno augurare la morte ai giocatori, poi singoli episodi di maleducazione possono capitare, succedono anche in serie A, ci sono stati i classici sfottò quelli sì ma alla fine la partita si è conclusa in tranquillità. In due partite abbiamo preso 4 punti, forse questo non è andato giù, all'andata siamo stati minacciati con il nostro allenatore aggredito... ma ieri, ripeto, la partita si è conclusa regolarmente".
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"Sono ormai diversi anni che seguo il calcio e non parlo di serie A ma di campionati regionali - ci scrive la lettrice G.A., tifosa della Labor - ho visto e sentito di tutto da quelle tribune ma quello a cui ho assistito nella partita Serrana - Labor è veramente aberrante, indipendentemente dal risultato, indipendentemente dall'incompetenza di un arbitro non all'altezza di gestire la partita o probabilmente impaurito dalla situazione. Quello che più mi ha rabbrividito sono stati i modi ed i termini usati da persone che supportano i giocatori e la squadra; padri degli stessi figli che stanno giocando in campo che augurano la morte, infarti... che incitano i giocatori a rompere le gambe, la testa ai propri avversari e potrei aggiungere ancora molto di più ma preferisco soffermarmi qui. Una società seria non può permettere tutto questo, dovrebbe riprendere i propri sostenitori e spiegare che il calcio non è questo, perché dietro a 11 "pupetti" che corrono dietro una palla c'è sacrificio, passione, amore, impegno, c'è competizione sana, non c'è guerra, odio e cattiveria. A tutti quei personaggi che erano lì vicini a me pronti a sfogare le proprie frustrazioni, auguro di non trovarsi mai a subire in prima persona tutte le cattiverie che hanno augurato a quei ragazzi. Siete la rovina dello sport sano e della nostra società. Vergogna".
(Foto di repertorio)